Qui Roma – L’ultimo saluto a Mario Limentani

mario limentaniCentinaia di persone hanno salutato per l’ultima volta Mario Limentani, testimone della Shoah, scomparso ieri: un manto di kippoth che ha inondato le strade del Portico d’Ottavia davanti al Tempio Maggiore. Durante la guerra Mario, Er Veneziano (perché proveniente proprio dalla città lagunare), fu catturato e deportato a Mauthausen nel gennaio del 1944 e trasferito poi nei sottocampi di Melk ed Ebensee. Riuscì miracolosamente a ritornare vivo nel 1945. Oggi l’antico ghetto ebraico di Roma si è fermato: all’uscita della scuola i bambini hanno aspettato pazientemente, il musicista che solitamente suona il violino in mezzo la piazza ha riposto lo strumento sulla panchina. Perché con Mario Limentani, vola via un po’ di quella piazza incantata che resiste al tempo e alle ferite. Oltre lo stendardo dell’Associazione Nazionale ex Deportati Politici nei Campi Nazisti, un fiume di amici, anziani sorretti dal bastone, giovani con lo zaino in spalla, sopravvissuti come Sami Modiano e Piero Terracina, si sono riuniti silenziosamente in questa giornata colma di tristezza.
mario limentani 3Presenti per rendere omaggio alla memoria di Mario Limentani anche il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, il presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(29 settembre 2014)