Milano, saluti romani per i caduti di Salò
Saluti romani e insegne della Decima Mas in ricordo dei caduti repubblichini. L’indecente commemorazione si è svolta ieri a Milano, al Cimitero Monumentale, e ha visto la partecipazione di un centinaio di militanti neofascisti. “Durante la predica, Giulio Tam, il sacerdote noto per le simpatie di estrema destra, s’è scagliato contro la Chiesa moderna, l’islam, gli omosessuali e le giovani generazioni imbelli” riporta il Corriere della sera nelle pagine milanesi.
In partenza per la Polonia il Viaggio della Memoria organizzato dall’ex segretario del Partito Democratico Walter Veltroni. Insieme ai Testimoni Sami Modiano, Andra e Tatiana Bucci, legati a Veltroni da una lunga amicizia, 60 parlamentari in rappresentanza di tutto l’arco politico ad eccezione di Lega Nord e Fratelli d’Italia. L’iniziativa è stata sponsorizzata, tra gli altri, dal parlamentare pd Emanuele Fiano. “Chissà che per molti deputati, futuri grandi elettori del presidente della Repubblica, non possa essere anche l’occasione per conoscere e apprezzare da vicino quello che un giorno, quando Napolitano deciderà di lasciare, potrebbe diventare il prossimo candidato al Colle”, scrive Mariagrazia Gerina sul Fatto Quotidiano. Infelice la scelta della titolazione: “Veltroni porta tutti ad Auschwitz. Sognando il Colle”.
“Primo segno dei tempi: ieri mattina, alle 9.30, nei corridoi della Farnesina, l’abbraccio tra la ministra uscente Federica Mogherini e l’entrante Paolo Gentiloni non è stato di maniera, ma sinceramente caloroso. E così il colloquio tra i due che ne è seguito, di ben tre ore, a parlare fitto di Libia, di Medio Oriente, di Russia e Ucraina, di Europa e America”. Così La Stampa (Francesco Gnignetti) nel raccontare la prima giornata da ministro degli Esteri di Paolo Gentiloni.
“Ho l’impressione che il campo rimanga ancora irrimediabilmente diviso fra testimoni dell’accusa e testimoni della difesa. Non hanno cambiato opinione quelli che accusano Pio XII di avere taciuto o parlato con eccessiva prudenza quando una netta presa di posizione della Santa Sede avrebbe forse costretto il governo nazista a interrompere la sua politica genocida. Non hanno cambiato opinione coloro che ricordano gli interventi diplomatici della Santa Sede, l’assistenza prestata agli ebrei dalle istituzioni ecclesiastiche a Roma e altrove, le manifestazioni di gratitudine, dopo la fine della guerra, di esponenti delle comunità ebraiche e di uomini politici israeliani”. È quanto scrive Sergio Romano (Corriere) rispondendo a un lettore che gli chiedeva delucidazioni sul ruolo del Vaticano nell’aiuto agli ebrei perseguitati dal nazifascismo. Nel suo intervento l’ambasciatore Romano racconta di un colloquio avvenuto nel settembre del 1943 tra il nunzio apostolico a Berlino Cesare Orsenigo e il dittatore nazista Adolf Hitler. Colloquio che sarebbe violentemente fallito una volta accennata la “questione ebraica”.
Cultura e pensiero ebraico protagonisti, come di consueto, con gli approfondimenti domenicali delle principali testate nazionali. Su Repubblica Federico Rampini racconta l’esperienza (suggestiva, anche se con un finale problematico) in un ristorante di cucina yiddish di New York, sul Sole 24 Ore si introduce l’ultimo scritto di Amos Oz (Giulio Busi), sulla Lettura del Corriere si parla invece di preghiera e parità tra i sessi (Daria Gorodisky).
Sempre sulla Lettura una riflessione di Donatella Di Cesare attorno ai Quaderni neri del filosofo tedesco Martin Heidegger.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(2 novembre 2014)