Qui Roma – Università italiana-Technion nuovi progetti per le Start-up
Illustrare i progressi israeliani nel campo della ricerca medica e tecnologica sviluppati dal Technion di Haifa. Questo lo scopo dell’evento svoltosi ieri al Centro Ebraico Il Pitigliani di Roma su impulso del direttore dell’Italian Technion Society, Piero Abbina, che ha mediato un’Intesa di collaborazione in campo universitario tra Italia e Israele.
Già dall’anno scorso, infatti, è stato promosso un accordo tra l’Università e il Politecnico di Torino con il Technion di Haifa, un’ alleanza tra start-up e manifatturiero. Il Technion, è stato spiegato, è all’avanguardia perchè è capace di trasformare un’idea in applicazione immediata. In Israele, infatti, ci sono circa 6500 start-up, proprio grazie ai laboratori del Technion. La parte manifatturiera, invece, potrebbe fornirla l’Italia. Il Piemonte è il 10% più grande di Israele ma ha la metà del suo Pil. Quest’intesa costituisce un passo in avanti, fondamentale per l’Italia, un passo verso il progresso tecnologico.
Hanno partecipato all’evento anche il rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni e Naor Gilon, ambasciatore israeliano a Roma, che ha incontrato pochi giorni fa la delegazione di Torino per l’accordo con il Technion. Gilon ha parlato di Israele come “laboratorio ed esempio di successo tra ricerca scientifica, sviluppo sociale e attività economiche”. Einstein, presidente della prima Technion Society, era infatti convinto che Israele dovesse sfruttare l’esperienza e l’intelligenza dei suoi giovani nel campo della tecnologia.
È intervenuto anche Il dottor Cinque Palme, in rappresentanza del Ministro dell’Istruzione, ed ha affermato come Israele sia una priorità dal punto di vista tecnologico e della ricerca per l’Italia. Per questo sono stati promossi accordi bilaterali, di cooperazione scientifica e tecnologica con Israele, a cui sono stati devoluti fondi specifici. La priorità del semestre della presidenza Europea è il Mediterraneo e l’Italia intende mantenere una porta aperta nei confronti di Israele.
Era presente anche il professor Fabiani, assessore allo Sviluppo economico e alle Attività produttive della Regione Lazio, che ha parlato della visita che l’Università di Roma3 ha fatto al Technion. Visita nella quale ha potuto ammirare la grandiosità dell’attività del laboratorio di ricerca di medicina e ingegneria ma soprattutto lo spirito dei ricercatori israeliani nella loro missione di innovazione. La visita è stata ricambiata dal rettore del Technion all’Università di Roma3, che ha portato alla firma di un accordo di scambio internazionale fra studenti. Per l’assessore una politica impegnativa sul terreno delle start-up è una priorità, questo spiega il sostegno a 120 imprese. Verranno impegnati anche 210 milioni di euro di fondi europei in materia l’anno prossimo.
Il nucleo della serata si è incentrato sulle presentazioni di due professori del Technion, Alan Wolf e Dovev Lavie. Wolf ha creato lo snake robot, costruito dopo l’11 settembre, che può infiltrarsi negli edifici, effettuando video per documentare quello che sta succedendo: può essere utile in situazioni di emergenza. La robotica, è stato spiegato, è stata introdotta nella tecnologia medica negli anni ’80. Nel 1998 sono state fatte operazioni alla spina dorsale, tramite l’utilizzo di un mini-robot di un millimetro, che guida il chirurgo durante l’operazione. Bill Gates parlava di robotica come la prossima rivoluzione mondiale. In effetti, secondo il professor Wolf, tramite queste innovazioni tecnologiche, gli interventi medici hanno maggiore possibilità di riuscita e sono meno invasivi. La robotica e la meccanica hanno un unico scopo, quello di migliorare la qualità della vita.
Il professor Lavie si occupa invece dello Strategic Management ed è il fondatore del programma MBA sulle Start-up del Technion. In Israele, ha spiegato, sono state lanciate più di 3000 Start-Up. La maggior parte delle compagnie israeliane sono guidate da laureati Technion. La sede dell’Università è a Tel Aviv. Il programma di MBA prevede visite alle aziende più importanti come Intel o Google, con possibilità di tirocini. Molti studenti, dopo aver preso l’MBA, hanno creato le loro Start Up, di ogni tipo, dal campo medico, scientifico a quello energetico o manageriale.
L’evento ha riscosso molto successo. In molti infatti hanno partecipato alla presentazione di questi programmi, sia adulti, sia giovani studenti interessati a prendere informazioni su nuove possibilità di studio in Israele.
L’accordo promosso dall’Italian Technion Society tra Italia e Israele è un primo passo verso il progresso tecnologico italiano ed è un progetto che può dare la possibilità a molti giovani di confrontarsi con la nuova realtà di impresa internazionale.
Michela Di Nola
(La foto è di Micol Funaro)
(23 novembre 2014)