Qui Milano – L’attualità di Feuchtwanger
Un libro moderno, complesso, che apre finestre di riflessione sull’attualità. “Non avrete la possibilità di sentirlo leggere e interpretare così bene da Gioele Dix a casa, ma vale comunque la pena leggerlo”, scherzava Paolo Mieli giovedì scorso alla Fondazione Corriere della Sera. Il libro in questione è “La fine di Gerusalemme“, di Lion Feuchtwanger (traduzione di Ervino Pocar), disponibile ora anche in e-book grazie alle Edizioni Tiqqun che, con questa opera, lanciano una nuova collana editoriale, in formato esclusivamente digitale, dedicata alla letteratura ebraica. Un’iniziativa – che si avvale della collaborazione e della consulenza scientifica dello staff della Biblioteca della Fondazione CDEC – inaugurata dunque con il testo di Feuchtwanger, presentato al pubblico di Milano grazie al coinvolgente dialogo tra la giornalista Anna Momigliano, caporedattrice della rivista Studio, e dal citato ex direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli. Ad aprire l’incontro, Anna Foà, membro del comitato promotore di Tiqqun – assieme a Giuseppe Saracino, Nanette Hayon e Paola Mortara – che ha spiegato il motivo della nuova avventura editoriale rivolta al mondo degli e-book: aprire una prospettiva originale sulla letteratura legata a Israele e all’ebraismo, riscoprendo autori e libri meno noti al grande pubblico. E dopo La fine di Gerusalemme – di cui l’attore Gioele Dix ha letto o meglio interpretato alcune pagine nel corso dell’evento alla Fondazione Corriere della Sera – sarà i Ladri nella notte di Arthur Koestler a continuare la collana.
(30 novembre 2014)