Memoria e identità
Lunga riflessione sulla Memoria del rav Roberto Della Rocca sul Corriere della Sera di questa mattina.
“A quindici anni dall’istituzione del Giorno della Memoria dobbiamo riflettere sugli effetti che questa iniziativa ha messo in moto e contribuire a evitare che questa occasione si consolidi, specialmente per i più giovani, in un rito vuoto, retorico e noioso”.
Il presente e il futuro della Memoria al centro della riflessione del Rav, che nell’articolo cui viene assegnato il posto di maggiore evidenza nelle pagine delle Opinioni sottolinea: “È paradossalmente più facile sentirsi ebrei per un nonno deportato ad Auschwitz che assumersi l’impegno di una ricerca costante della propria storia. Le scorciatoie identitarie sono quasi sempre dannose”.
Vasto il calendario di iniziative delle prossime ore. Attesa a Roma per il concerto “Tutto ciò che mi resta” in programma domani sera all’auditorium Parco della Musica. Promosso dall’UCEI, il concerto porterà in scena la musica composta all’interno dei campi di sterminio e raccolta dal pianista Francesco Lotoro in oltre 30 anni di ricerca. Tra i protagonisti della serata la grande artista tedesca Ute Lemper (Il Messaggero).
A Roma, tra gli appuntamenti più significativi, l’incontro con l’ex rabbino capo di Israele Meir Lau. Il rav, giovanissimo Testimone della Shoah, interverrà domani all’auditorium Antonianum su “Dalle ceneri alla storia. Riannodando con passo biblico il filo della memoria: il racconto dell’olocausto nei ricordi di un protagonista” (Corriere della Sera Roma).
Manca ancora un milione di euro per completare il Memoriale della Shoah al Binario 21 della Stazione Centrale di Milano. “Ormai è l’ultimo tassello, ci aspettiamo uno sforzo da parte di tutti, privati ed istituzioni, in particolare alla Regione per quanto riguarda l’impegno verso le scuole: dobbiamo completare la biblioteca e la zona multimediale per essere in collegamento con tutti gli altri memoriali del mondo” l’appello del vicepresidente del Memoriale (e vicepresidente UCEI) Roberto Jarach. Oggi intanto giornata a porte aperte (Repubblica).
Su Repubblica Wlodek Goldkorn racconta “Cosa resta della Berlino di Hitler”, sulla Lettura del Corriere si riflette sul mancato bombardamento alleato di Auschwitz, sul Fatto Quotidiano Furio Colombo dice la sua sulle recenti polemiche per il vagone della deportazione in piazza Castello a Torino. Denso e con molte firme lo speciale sul ricordo della Shoah del domenicale del Sole 24 Ore. Nella sua rubrica quotidiana su Repubblica Corrado Augias ammonisce sul fatto che ogni volta che l’aura di una tragedia si dissolve esiste il pericolo “di doverla rivivere”.
A proposito del vagone di Piazza Castello da segnalare inoltre la mobilitazione dei cittadini torinesi per dire “Siamo tutti Primo Levi” (La Stampa).
“Sfida al Giappone” titola La Stampa nel raccontare la decapitazione di un prigioniero giapponese da parte dell’Isis e il video che ritrae l’altro rapito mentre mostra l’immagine del compagno barbaramente ucciso. Come racconta Maurizio Molinari, gli islamisti spostano il tiro sulla Giordania e chiedono, in cambio del rilascio del secondo prigioniero, “la liberazione della kamikaze irachena reclusa dopo la condanna per l’attentato in un hotel di Amman”.