Qui Torino – I mondi di Primo Levi
Resta il vagone, non il sovrintendente
“Il sovrintendente senza Memoria”, lo avevano chiamato i giornali. Ormai noto a Torino come “Quello che ha chiamato ‘baraccone’ il treno della mostra su Primo Levi”, il sovrintendente Luca Rinaldi era stato smentito dal ministro stesso: Dario Franceschini lo riprese pubblicamente, dichiarando che il tanto discusso vagone, che per il sovrintendente “interferiva con l’asse prospettico” della piazza sarebbe rimasto fino alla fine della mostra. Ed è probabile che a lasciare Torino per primo sarà il sovrintendente. Il Ministero dei beni e delle attività culturali dopo aver avviato un’indagine sull’accaduto riservandosi di decidere un’eventuale sanzione disciplinare pare abbia trovato una soluzione. Oggi – anticipa La Stampa – verrà ufficializzata la sede del nuovo incarico di Rinaldi, che non sarà una di quelle richieste (Torino o Milano), ma un’altra che probabilmente si troverà ben lontana dal capoluogo piemontese, anche in conseguenza di quanto accaduto.
Intanto che si decideva il futuro del sovrintendente la mostra ha superato i diecimila visitatori in neppure un mese, e sta riscuotendo un tale interesse che il Centro internazionale di studi Primo Levi che ne è promotore ha dovuto avviare una raccolta fondi per coprirne le spese di viaggio. Perché “I mondi di Primo Levi – Una strenua chiarezza” possano essere conosciuti dal pubblico più ampio possibile, anche nei luoghi che senza aiuto non potrebbero permetterselo..
a.t. twitter @atrevesmoked