Memoria, Acqui Terme non dimentica
Acqui fa memoria dei 28 concittadini di fede mosaica, deportati e morti ad Auschwitz, Buchenwald, Dachau, Mauthausen, con i giovani studenti degli Istituti cittadini, protagonisti di tutte le iniziative.
Al Memorial del cimitero ebraico,il Kaddish apre la commemorazione guidata da Francesco Orsi, rappresentante del rabbino Momigliano di Genova; un quattordicenne legge i nomi, il tempo di vita e il luogo di morte di ciascun deportato, salutando con il congedo beneaugurante Tenazevah e la deposizione della pietruzza della memoria.
Una targa infissa su due semplici pietre di Langa, sistemate nel prato adiacente il cimitero, ricorda la solidarietà agita nel biennio 1943-1945 verso ebrei braccati e, d’ora in poi, identifica il Bosco dei Giusti che i diciottenni dei due Istituti Superiori cittadini, aderendo ad un progetto pluriennale di studio della storia locale, hanno potuto conoscere e ricostruire mediante testimoni diretti dei fatti e analisi guidata ai documenti d’archivio. Due cachi qui piantumati, scelti perché fruttificano quando nessun altro, diventeranno meta annuale – da conoscere, accudire, coglierne i frutti – delle classi prime elementari della città.
Piazza Bollente, già ghetto ebraico dal 1731 al 1848, sotto i portici che furono della Sinagoga, ospita altri gruppi di studenti di dieci – quattordici anni che, dopo la preghiera congiunta ebraico-cristiana, davanti ad una enorme stella di David deposta al centro della folla, partecipano la loro conoscenza della Shoah con poesie e canti, mentre i presenti sfilano ammirati davanti ad icone ideate e realizzate da studenti della secondaria derivate da scene del libro-testimonianza Un eroe invisibile quale fu Perlasca: anteprima della Mostra visitabile in biblioteca civica fino all’incontro con l’autore Luca Cognolato in marzo.
A febbraio è poi offerto un originale concerto di “Musica degenerata”, composta da donne ebree internate, da parte di docenti del Conservatorio di Milano.
Lucilla Rapetti
(22 marzo 2015)