Qui Torino – L’arte racconta le religioni
In concomitanza con l’Ostensione della Sindone a Torino, il rito e le tradizioni della preghiera trovano un ‘occasione speciale di confronto e riflessione interculturale negli spazi della Reggia di Venaria, grandioso complesso monumentale alle porte di Torino, capolavoro dell’architettura e del paesaggio europeo dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco,con la mostra: Pregare. Un’esperienza umana.
La preghiera accomuna culture e culti diversissimi tra loro, la mostra aperta dall’11 aprile al 28 giugno nelle Sale delle Arti vuole raccontarla attraverso oggetti, immagini, video e opere provenienti da Musei di tutto il mondo.
Ideata e curata da Franco La Cecla e Lucetta Scarafia, l’esposizione è realizzata dal Consorzio La Venaria Reale in collaborazione con l’Associazione Sant’Anselmo – Imago Veritatis e si compone di 1000 metri quadri di oggetti e testimonianze di diverse culture e religioni: dall’ebraismo al cristianesimo d’oriente e d’occidente.
Paola Zini presidente della Venaria Reale ha accolto la richiesta delle Comunità ebraiche di Torino e Casale ed ha anticipato alla giornata di oggi la conferenza stampa di presentazione della Mostra per non sovrapporre l’evento con gli ultimi due giorni di festa solenne di Pesach.
Al tavolo degli oratori Monsignor Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, che ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa innovativa e stimolante. Il presidente della Comunità di Torino, Dario Disegni ha definito l’iniziativa: “una grande operazione culturale, più che una semplice mostra, essenziale in un momento di grandissima crisi delle nostre società dove tornano ad affacciarsi prepotentemente e in modo preoccupante fenomeni di intolleranza verso il diverso, di oscurantismo e di imbarbarimento. Il risorgere di un antisemitismo violento, le stragi perpetrate contro i cristiani, la demonizzazione di chi è ‘altro’ rispetto alla propria confessione religiosa – ha proseguito – devono sollevare le coscienze degli uomini liberi e dei credenti di tutte le religioni”. Lucetta Scarafia ha parlato della realizzazione del sogno dei curatori che con la mostra ha potuto realizzarsi. Particolarmente suggestivo, a suo dire, il libro-catalogo a corredo della mostra che contiene tra gli altri un interessante saggio sulla preghiera nell’ebraismo scritto da Ugo Volli, membro del comitato scientifico.
Il Regno del Marocco partecipa alla mostra con l’allestimento di quattro sale per spiegare le modalità e le scadenze temporali della preghiera islamica, illustrate da foto, video ma soprattutto da molti oggetti antichi e preziosi provenienti da tutti i musei del paese.
La sala dedicata all’ebraismo comprende oggetti prestati dalla Fondazione Ebraica di Casale Monferrato tra cui uno splendido Parochet realizzato da Lele Luzzati e un prezioso Taled in seta risalente alla prima metà dell’Ottocento e donato dalla famiglia di Massimo Ottolenghi di Torino.
Particolarmente suggestiva la sala finale in cui viene proiettato un video con una multi installazione realizzata da Stefano Savona con i canti casalesi eseguiti da rav Elia Richetti alla Sinagoga di Casale Monferrato.
c.d.b.
(8 aprile 2015)