Qui Firenze – Un monsignore tra i Giusti

foto firenze “All’epoca si potevano intraprendere varie scelte: quella di non vedere, di essere aguzzini, di fare delazione. Oppure di attivarsi a proprio rischio per mettere in salvo una o più vite umane. Monsignor Tirapani ha scelto questa opzione, ed oggi onoriamo il suo coraggio”. Lo ha affermato la presidente della Comunità ebraica di Firenze Sara Cividalli intervenendo in sinagoga nel corso dell’assegnazione del titolo di Giusto tra le Nazioni alla memoria di monsignor Mario Tirapani (1883-1964), vicario generale dell’arcidiocesi e stretto collaboratore del cardinale Elia Dalla Costa, che nel 2012 lo Yad Vashem ha voluto onorare con il medesimo tributo per l’impegno profuso nella messa in sicurezza di molte centinaia di perseguitati sotto il nazifascismo.
Nato a Gaeta, una vita nelle istituzioni ecclesiastiche, monsignor Tirapani fu membro attivo della Delasem, la rete clandestina che svolse un ruolo fondamentale in quei mesi bui, e fece aprire le porte del convitto che ha sede tra via San Leonardo e viale Galileo Galilei. Nell’istituto, di cui era direttore e in cui abitava, trovarono rifugio gli ebrei livornesi Vittorio e Gastone Orefice, destinati entrambi a una brillante carriera nel giornalismo, e loro cugino Mario Lattes. Svoltasi alla presenza dei discendenti sia del Giusto che dei salvati, la cerimonia ha visto gli interventi, oltre allo stesso Lattes, del ministro consigliere dell’ambasciata israeliana in Italia Rafael Erdreich e del rabbino capo Joseph Levi.

(Nella foto di Sergio Servi la consegna del certificato dello Yad Vashem a Romilda Tirapani, discendente del monsignore).

(28 aprile 2015)