Belzec, Memoria in pericolo

Contatti ad alto livello per il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, impegnato a far sì che l’annunciata vendita in gara d’asta di ciò che resta del campo di sterminio di Belzec da parte delle ferrovie polacche possa al più presto rientrare.
Molte le voci a levarsi in questo senso, anche nella pubblica opinione italiana. Tra le altre quella dell’Associazione Nazionale Ex Deportati che in una nota si rivolge alle massime istituzioni d’Europa e alla rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza della UE Federica Mogherini chiedendo un intervento presso il governo di Varsavia per bloccare la vendita, e se necessario acquistando in prima persona, a nome di tutti i popoli d’Europa, “un edificio che conserva la storia delle sofferenze causate dalla criminale politica di sterminio del nazismo”. L’Aned si è inoltre detta pronta a partecipare all’asta, stanziando una cifra e promuovendo una campagna di sensibilizzazione in tal senso.
Circa 500mila le persone che, tra atroci sofferenze, persero la vita a Belzec, il primo dei tre famigerati lager costruiti nel profondo est polacco (seguiranno Sobibor e Treblinka).

(7 giugno 2015)