Israele – Governo delle larghe intese,
l’ipotesi torna in campo

herzog netanyahuUn governo di unità nazionale per rispondere alla minaccia iraniana. Sembra essere questo l’obiettivo dei colloqui in corso in Israele tra il partito di maggioranza, il Likud, e il partito principale dell’opposizione, l’Unione Sionista. Dopo la firma dell’accordo sul nucleare tra le potenze occidentali e il regime degli Ayatollah, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – definendo l’intesa un “errore di portata storica “ – ha fatto appello a tutte le forze politiche perché si superino le contrapposizioni e si cerchi di lavorare insieme per arginare l’effetto dell’intesa siglata a Vienna da Teheran e il gruppo dei 5+1 (Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna più la Germania). “Quando c’è in gioco la sopravvivenza di Israele non può esserci nessuna coalizione ed opposizione”, ha affermato Netanyahu in un discorso alla Knesset. Secondo i media israeliani, il presidente Reuven Rivlin sta facendo da mediatore per la possibile creazione di un governo di unità nazionale, che consolidi l’esecutivo del premier, attualmente aggrappato a una maggioranza molto risicata (61 contro 59 i seggi a disposizione). Ma l’opzione di entrare nelle fila dell’esecutivo non sembra essere stata presa in considerazione da Isaac Herzog e da Tzipi Livni. Tutt’altro. Entrambi i leader dell’opposizione, presentatisi insieme alla guida dell’Unione Sionista, hanno infatti negato ogni possibile accordo con Netanyahu e il Likud. Anzi hanno formulato una severa critica al Primo ministro rispetto alla gestione dei rapporti con gli Usa nell’iter delle trattative che ha portato all’accordo con l’Iran. Un’intesa rivendicata nelle scorse ore dal presidente Barack Obama come un successo. L’inquilino della Casa Bianca ha anche puntato il dito sul premier israeliano, affermando che Netanyahu in ogni caso “non ha ancora proposto una valida alternativa all’accordo”. La risposta da Gerusalemme non si è fatta attendere, sottolineando che delle alternative sono sul tavolo e che in ogni caso sarebbe stato meglio non avere un accordo piuttosto che firmare un cattivo accordo.
Sul fronte interno, nella notte un razzo è stato sparato da Gaza contro il Sud di Israele ed esploso in una zona deserta. L’esercito ha risposto colpendo alcuni obiettivi strategici nella Striscia.

(16 luglio 2015)