Pordenonelegge
Il successo culturale è anche valore economico

nl 150921 Pordenonelegge 2015 chiusuraGrande è la soddisfazione a Pordenone soprattutto per il direttore e per il presidente della Fondazione Pordenonelegge – rispettivamente Giovanni Pavan e Michela Zin – che quest’anno per la seconda volta ha avuto in carico la parte organizzativa della manifestazione che ha chiuso ieri la sua sedicesima edizione. Il direttore artistico, Gian Mario Villalta, insieme ai curatori Alberto Garlini e Valentina Gaparet, ha sottolineato, con giustificato entusiasmo: “Non capita spesso, per gli autori, di trovarsi bloccati a firmare copie del proprio libro per un’ora dopo l’incontro, ma a Pordenonelegge in questi giorni è stato frequente. Incentivare la corsa al dato numerico di fine manifestazione non è la nostra priorità ma i dati sono oggettivi: più incontri, oltre 300, più autori, ben 460, e più location, una quarantina circa perennemente esaurite e col pubblico assiepato intorno che spesso eguagliava quello che aveva trovato posto a sedere. Certamente quello 2015 è stato un pubblico impressionante sia nei luoghi di incontro che sotto i tendoni dei libri e per le strade del centro storico”. I numeri – si parla di più di 130 mila presenze, porterebbero la “Festa del libro con gli autori” a superare per la prima volta il Festivaletteratura di Mantova, che quest’anno si è attestato sui 125 mila partecipanti, ma è praticamente impossibile quantificare quante persone davvero prendono parte a manifestazioni come quelle di Pordenone e Mantova, in cui tantisimi sono coloro che approfittano della possibilità di assistere a un incontro aperto a chiunque lo desideri, senza necessità di biglietto o prenotazione, o che colgono l’occasione per comprare un libro nei padiglioni montati per l’occasione, godendo dell’atmosfera che si respira in entrambe le città.
Impressionante davvero, in questi cinque giorni appena conclusi, sono stati la varietà e complessità delle proposte, la qualità e quantità degli eventi e dei protagonisti e l’efficacia della macchina organizzativa, che hanno conquistato autori, ospiti, e case editrici. Un’edizione che si pone come una prova di maturità, sia grazie al nuovo assetto organizzativo che alla programmazione sempre più ricca, senza dimenticare che è di molto cresciuta anche la quota di fundraising legata a sostenitori privati, arrivata al 53 per cento, e il crowdfunding tramite l’iniziativa “amici di Pordenonelegge” ha coinvolto più di 1700 persone.
Un altro aspetto notevole è quello ricordato da Giovanni Pavan, particolarmente soddisfatto per l’aumento del numero di giovani e ragazzi presenti agli incontri: “Si tratta di un terreno nel quale è impegnativo seminare, ma che ci dà molta soddisfazione e sul quale rilanceremo per l’edizione 2016.” Lo studio dell’Università Bocconi sull’impatto economico e fiscale di pordenonelegge, curato da Guido Guerzoni, ha confermato l’indotto generato dal festival, che aggiunge al suo valore culturale anche il valore economico, con sette euro generati per ogni euro investito in un festival il cuo prossimo obiettivo è l’autonomia della Fondazione Pordenonelegge.it e il suo ulteriore potenziamento come agenzia culturale. I numeri e i valori economici sono in mano a Michela Zin, pronti per un nuovo studio, ma la direttrice della fondazione ha voluto sottolineare la capacità della manifestazione di fare squadra con la città e l’adesione spontanea dei cittadini e degli esercizi commerciali, che quest’anno hanno giocato in tutti i modi con il simbolo della manifestazione: un’appetitosa rotella di liquirizia su campo giallo, il colore tradizionale della festa del libro, con gli autori.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(21 settembre 2015)