Università, Israele apre le porte
Ritorna, con due tappe alle scuole ebraiche di Milano e Roma, l’appuntamento dedicato agli studenti liceali per conoscere le opportunità offerte dalle università israeliane, sempre più competitive nelle classifiche che determinano gli atenei più prestigiosi nel mondo.
L’Israel University Day, organizzato dall’Agenzia ebraica in collaborazione con la Hebrew University di Gerusalemme, il Technion, la Bar-Ilan University, la Tel Aviv University, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Masa Italia, ha infatti permesso agli universitari del domani di avere maggiori informazioni sulle offerte formative e conoscere le modalità per richiedere le borse di studio dedicate a chi sceglie di studiare in Israele. Un percorso reso più accessibile anche dalla possibilità di sostenere l’esame d’accesso dello psicometrico, obbligatorio per gli atenei israeliani, in lingua italiana (lo psicometrico in italiano, realizzato grazie al sostegno dell’UCEI, sarà però disponibile solo raggiunto il numero minimo di 100 iscrizioni).
Ad accogliere gli studenti alla giornata di presentazione romana, la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello: “In quanto ex assessore alle Scuole, sapete quanto il tema dell’educazione sia nel mio cuore. Oggi riceverete gli strumenti per valutare le scelte che determineranno il vostro percorso e vi consiglio di approfittare di questa opportunità che vi presenta la realtà di Israele, leader nel settore di innovazione. Non smettete di pensare con positività al vostro futuro”.
“Il titolo universitario – ha introdotto Piero Abbina, presidente dell’Associazione Amici Italiani del Technion – è una meta fondamentale nella vita di ciascuno di noi. Scegliere l’università migliore inciderà sul lavoro che farete in futuro e di conseguenza sulla vostra vita”. Aggiunge poi a Pagine Ebraiche: “L’obiettivo dei nostri incontri, che vogliono coinvolgere sia ragazzi che frequentano la scuola ebraica che non, è quello di far capire quanto studiare in Israele sia una scelta possibile e auspicabile. Finita la scuola ci si ritrova a un bivio nel quale si rischia di perdere l’imprinting dato dalla famiglia: Israele offre l’opportunità di allargare l’orizzonte rimanendo in un ambiente ebraico e creare un network di amicizie tra persone che hanno studiato insieme”.
“Nelle nostre priorità – prosegue Abbina – c’è poi quello di far conoscere il vero volto di Israele: penso a realtà come il Technion, dove i professori sono premi Nobel e vengono progettate creazioni come la chiavetta usb, l’esoscheletro o l’Iron Dome. Per questo auspichiamo che gli studenti interessati siano anche non ebrei e soprattutto vogliamo favorire lo scambio tra docenti italiani e israeliani. Durante gli ultimi incontri organizzati nelle università di Perugia e Torino ci sono state contestazioni di gruppi antisemiti che si spacciavano per pro-palestinesi ma che volevano solamente delegittimare Israele, ma ,al di là del rumore da loro provocato, abbiamo raccolto fortissimo interesse da professori e studenti. Il prossimo appuntamento sarà il 3 dicembre a Roma con il professore del Technion Pini Gurfil, che ci parlerà di nanosatelliti”. Un settore in cui, superfluo aggiungere, Israele si conferma leader.
Nell’immagine Piero Abbina
(26 ottobre 2015)