Informazione – International Edition
Venezia, le gemme nascoste dell’antico ghetto
“Le gemme nascoste del Ghetto veneziano” narrate sulle pagine del New York Times. Nel suo Style Magazine, il quotidiano diretto da Dean Baquet racconta la connotazione infame del termine “ghetto”, a poche settimane dal cinquecentesimo anniversario dalla sua nascita avvenuta proprio in Laguna, ma anche il mosaico di vita che i quartieri ebraici europei rappresentano, incarnato a Venezia dalle “cinque incantevoli sinagoghe”. A segnalarlo è, nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition, Daniela Gross nella rubrica Italics, “perché oggi più che mai è importante ricordare quanto ricco può essere l’intreccio tra lingue, culture e costumi”.
Per rimanere sui fatti degli ultimi giorni, per il pubblico internazionale del giornale dell’ebraismo italiano, una sintesi delle considerazioni espresse dal demografo Sergio Della Pergola intervistato da TG2 Dossier lo scorso sabato sera: “In Francia, in Israele, in Mali, l’obiettivo dei terroristi è lo stesso, non concedere nemmeno un giorno di pace”, ha sottolineato il professore dell’Università ebraica di Gerusalemme, lanciando un monito contro chi vorrebbe considerare gli attacchi contro lo Stato ebraico come una faccenda separata.
Anche Daniela Fubini, nel suo appuntamento con Double Life, riflette sull’ultima ondata di violenza. “Eccoci qua ad affrontare una minaccia alquanto informe e ancor più priva di volto, e per di più noi israeliani nella posizione di dire al momento ‘Ve lo avevamo detto’.” scrive Fubini. “Il mio timore è che finiremo per suonare semplicemente come suocere amareggiate”.
Ed è contro l’antisemitismo e contro il terrorismo che in centinaia a Milano hanno dato vita a una marcia con la kippah in testa la scorsa settimana, ritrovandosi proprio nel luogo in cui giorni prima era stato colpito Nathan Graff, vittima di un’aggressione a colpi di coltello.
È il francese la lingua settimanale di Bechol Lashon, con la traduzione di un pensiero di rav Pierpaolo Punturello, che si domanda quale significato assuma per la nostra società, il disperato bisogno di eroi. Anche a quattro zampe.
Sceglie il francese anche il direttore della redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale, nel suo It Happened Tomorrow: “Même pas peur!”, “Paura? Neanche un po’”. Perché la vita prosegue, con le sue sfide vinte da festeggiare, e nuovi obiettivi da raggiungere. Così si è svolto in questi giorni a Bologna BilBOLBul, il festival internazionale del fumetto che insieme a Lucca Comics, segna il tempo delle storie illustrate nel calendario italiano. Presente, come già da anni, anche Pagine Ebraiche, che nel numero di novembre dedica il dossier proprio a “Comics&Jews”, al rapporto tra cultura ebraica e mondo del fumetto.
A Napoli poi via Gaetano Azzariti cambia nome: rimossa la targa che intitolava la strada al giudice che fu presidente del Tribunale della Razza durante il fascismo e poi si riciclò in ruoli insigni nell’Italia repubblicana. La città decide invece di rendere omaggio al ricordo della piccola Luciana Pacifici, neonata ebrea morta sul treno verso il campo di sterminio di Auschwitz, a cui è stata ridedicata la via.
Negli scorsi giorni a Roma, si è svolto un convegno per riflettere sulla dichiarazione Nostra Aetate a 50 anni dalla sua promulgazione, con l’intervento, tra gli altri, di Mordechay Lewy, già ambasciatore di Israele presso la Santa Sede.
Rossella Tercatin
(23 novembre 2015)