Bennett: “L’estremismo ebraico
mina le fondamenta d’Israele”
“Non si può ignorare ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi, i tag mehir (azioni di estremisti israeliani contro i palestinesi), gli omicidi di Duma e l’omicidio del ragazzo a Gerusalemme. C’è un nuovo approccio seguito da qualche decina di anarchici squilibrati.. che vuole distruggere i legami tra la nazione d’Israele e lo Stato d’Israele”. Così il ministro dell’Educazione Naftali Bennett mette in guardia sulla deriva estremista legata ad alcune frange minoritarie della realtà israeliana e riemersa in modo violento nel recente passato. È da questo ambiente che provengono i presunti responsabili dell’attacco incendiario al villaggio palestinese di Duma, dove lo scorso luglio una casa era stata data alle fiamme uccidendo tre persone, tra cui un bambino di 18 mesi. Nelle settimane scorse lo Shin Bet, il servizio di intelligence interno israeliano, ha arrestato diversi giovani ebrei ritenuti coinvolti nell’attentato. I quotidiani locali hanno riportato in queste ore le accuse dell’avvocato del sospettato principale della vicenda. Secondo il legale, il suo assistito avrebbe confessato ma sarebbe stato indotto a farlo dai metodi usati dagli agenti dello Shin Bet. “Ciò che è stato fatto era legale – l’intervento di Bennett in difesa delle forze di sicurezza – Così come mi fido dello Shin Bet nel perseguire gli assassini degli ebrei, mi fido anche in questo caso, non senza verificare e chiedere informazioni”. Quando si brucia una famiglia che dorme, siamo davanti a un attacco terroristico. – ha continuato il leader del partito HaBayt HaYeudi, che rappresenta la destra più nazionalista e conservatrice del paese e riscuote molti consensi nel mondo degli insediamenti – E con un attacco terroristico, si fa tutto per catturare i responsabili. Si fa di tutto, nei limiti della legge”. Questi atti, l’omicidio, ha continuato il ministro, sono “un tentativo di minare le fondamenta dello Stato”. Nelle scorse ore, riporta il sito di informazione ynet, due granate sono state lanciate contro una casa palestinese nel villaggio di Beitillu, in Cisgiordania. Secondo il quotidiano, si sospetta si tratti di “un attacco di terrorismo ebraico” e riporta che non vi sono stati feriti. La polizia ha trovato sui muri dei graffiti “tag mehir”, con su scritto “vendetta”.
d.r.
(22 dicembre 2015)