Tel Aviv, l’Isis rivendica
l’attentato in Dizengoff

rassegnaAttraverso il network al Maqdisya, l’Isis ha rivendicato l’attentato compiuto a Tel Aviv il primo gennaio da un arabo-israeliano che ha aperto il fuoco davanti a un pub, uccidendo due persone e ferendone 7. Il responsabile, Nashat Melhem, catturato e ucciso dopo un scontro con la polizia viene infatti definito come “un sostenitore del Califfato”. La notizia è ancora da verificare (la Stampa).

I valori che uniscono. “Attesa, curiosità e interesse”. Questi i sentimenti espressi dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni in vista dell’imminente visita di papa Bergoglio al Tempio Maggiore di Roma. Intervistato da Roberto Zichitella per Famiglia Cristiana, rav Di Segni esalta le potenzialità dell’incontro: “In questo momento si ha l’immagine di una religione che porta intolleranza, lutti, violenze, e questo incontro che mette a confronto due storici mondi religiosi dimostra invece che l’appartenenza religiosa non deve essere motivo di ostilità e conflitto, ma un valore positivo sul quale collaborare. Quindi è un grande segnale in controtendenza”. Rav Di Segni non si esime però dal segnalare alcuni punti in sospeso, in particolar modo “una reticenza da parte del Vaticano a riconoscere l’essenzialità del rapporto che l’ebraismo ha con la terra e con lo Stato di Israele”.
“Papa Francesco al tempio in un clima sereno nei rapporti” constata in un editoriale che appare sulla stessa testata Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, mentre a dare un affresco ai lettori di quella che è la comunità ebraica romana è il suo vice presidente Ruben Della Rocca.

Terrore in Indonesia. Il centro di Giacarta è stato colpito stamani da una raffica di esplosioni che hanno causato diverse morti. La polizia è ora sulle tracce dei responsabili che avrebbero anche attaccato un caffè della catena Starbucks. Il presidente indonesiano Joko Widodo parla di “atti di terrorismo”.

“Indossiamo tutti la kippà”. Dopo l’aggressione a un insegnante ebreo di Marsiglia e il conseguente invito del presidente del Consistoire locale a non indossare la kippà in strada per preservare la propria incolumità, si apre il dibattito. Su Repubblica lo storico Siegmund Ginzberg scrive: “Solo immaginare di dover rinunciare a un simbolo religioso per non essere aggrediti è terribile”. Intanto il quotidiano Il Foglio lancia un appello: “Quest’anno trasformeremo il 27 gennaio, il Giorno della Memoria, nella nostra e nella vostra giornata della kippà. Gli ebrei non devono nascondersi. L’Occidente non deve nascondersi”.

Il discorso del presidente. Guarda al futuro il presidente Usa Barack Obama, mentre pronuncia l’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione. Nel suo intervento, rassicurazioni sulla solidità dell’America e l’ammonimento contro chi vorrebbe demonizzare l’Islam. “Il mondo – spiega Obama – ci rispetta per la nostra diversità e tolleranza” Sui quotidiani di oggi anche il ritratto di Bernie Sanders, il candidato liberal in corsa per le primarie democratiche che, inaspettatamente ben piazzato nei sondaggi, fa tremare Hillary Clinton (Repubblica)

Iran, liberati i marinai Usa. Sono stati liberati i marinai statunitensi, arrestati dall’Iran perchè accusati di aver sconfinato nelle loro acque territoriali. Un incidente risoltosi prontamente grazie a un’intesa con Teheran: “Il dialogo diplomatico dà i suoi frutti” ha commentato Ben Rhodes, vice consigliere per la Sicurezza nazionale (la Stampa).

Svezia-Israele, tensioni diplomatiche. Scricchiolano i rapporti tra Svezia e Israele, dopo la richiesta del ministro degli Esteri svedese Margot Wallstrom di effettuare “un’inchiesta approfondita” sui palestinesi uccisi negli ultimi mesi, molti dei quali erano stati bloccati mentre aggredivano, armati di coltelli, civili e soldati. (Repubblica).

Il trionfo di Nemes. Su Repubblica, la recensione entusiasta di Natalia Aspesi de Il figlio di Saul, il film dell’ungherese Laszlo Nemes vincitore degli ultimi Golden Globes. Incentrato sulle sofferenze di un padre che vorrebbe seppellire il figlio sullo sfondo di Auschwitz, il lungometraggio viene esaltato per essere riuscito a raccontare il dramma senza “mostrare ciò che non si può mostrare, l’atrocità della morte”.

La vergogna del boicottaggio. Sul Corriere del Trentino appare oggi una lettera di Marcello Malfer, presidente dell’Associazione trentina Italia-Israele, che denuncia il ritiro forzato degli atleti israeliani ai mondiali giovanili di Vela dopo che la Malesia, il paese ospitante, ha negato loro la possibilità di esporre la bandiera e cantare l’inno del Paese. “Come è facile – scrive Malfer – indignarsi per le violenze di ieri e non accorgersi o non vedere i soprusi di oggi”.

Rachel Silvera twitter @rsilveramoked

(14 gennaio 201)