“Mio padre e il soldato eroe,
una amicizia per la vita”

Schermata 2016-01-31 alle 13.59.04Il numero di Italia Ebraica di febbraio in distribuzione si apre con un nuovo emozionante capitolo di storia locale: Vittorio Polacco ci racconta infatti l’amicizia che legò suo padre e i suoi familiari a Charles Aaron Golub, il soldato americano che per primo varcò la soglia del Tempio Maggiore di Roma una volta liberata la città dai nazifascisti. Nelle stesse pagine si racconta inoltre il ritorno a teatro di Ghetto, performance artistica ideata dal coreografo Mario Piazza. Mentre Grazia Di Veroli dà vita ai nonni, scomparsi nella Shoah e ricordati quest’anno con le pietre d’inciampo.
A Milano (pag.4-5) si dà invece conto della proiezione di “Io sono Yoav”, film realizzato in ricordo di uno degli eroi dell’Hypercasher, e si illustrano gli ultimi risultati conseguiti dal Cdec sul tema della Memoria e dall’Associazione Medica Ebraica all’interno di un ciclo di incontri dedicati alla bioetica. Ad essere pubblicata è una riflessione in merito del rav Gianfranco Di Segni.
Significativo l’impegno di Memoria che ha caratterizzato in queste settimane lo sforzo delle diverse comunità territoriali. Se ne riferisce in particolare alle pagine 6 e 7, raccontando alcune iniziative torinesi e triestine. Nelle stesse pagine il ricordo di due persone, mancate da poco, che hanno lasciato una traccia profonda in chi le ha conosciute: il rav Emanuele Weiss Levi e Giorgio Ovazza.
Sempre sul fronte della Memoria, da segnalare la mostra che il museo ebraico di Bologna dedica a Primo Levi (pag.9) e una iniziativa svoltasi a Finale Emilia con protagonista l’editore Daniel Vogelmann (stessa pagina). Significativo, a fianco, il confronto livornese su Giubileo ebraico e Giubileo cristiano, e la celebrazione dei 20 anni del coro Ghescer a Casale. Sempre dal Monferrato un ricordo dell’artista Lorenzo Piemonti, da poco scomparso.
Dedicate interamente al Meridione le ultime pagine del giornale. Da Napoli a Trani, per arrivare a Catania: intense giornate di identità, apertura e confronto interculturale raccontate dai diretti protagonisti.

(31 gennaio 2016)