Peres: “Ottimista,
nonostante tutto”
“Ogni negoziato parte da una situazione di conflitto, non esistono guerre che durino per sempre. Trent’anni fa con Egitto e Giordania eravamo in una condizione oscura. Per trovare la pace bisogna essere creativi. In fondo è semplice, dobbiamo arrivare ad avere due Stati, non ci sono altre soluzioni”. È quanto sostiene l’ex presidente israeliano Shimon Peres in una intervista a La Stampa (Massimo Russo). Nell’occasione Peres ribadisce il proprio motto: “Ottimisti e pessimisti muoiono entrambi, per questo preferisco essere ottimista”.
Il Venerdì di Repubblica racconta la sfida dell’Unità 9900, reparto di intelligence dell’esercito israeliano che sta inserendo alcuni giovani autistici nelle proprie fila. Fino al 2008, la legge prevedeva per loro l’esenzione dal servizio militare. Otto anni fa, viene spiegato, “l’esercito ha iniziato a valutare caso per caso l’inserimento di persone autistiche nei segretariati o come volontari civili presso scuole e ospedali”.
La scoperta delle onde gravitazionali teorizzate un secolo fa da Albert Einstein fa il giro del mondo ed emoziona la comunità scientifica. “C’è anche la ricerca italiana nella storica scoperta delle onde gravitazionali. Bravissimi i ricercatori di Cascina e dell’INFN” il tweet del premier Matteo Renzi.
È iniziato ieri il processo contro Reinhold Hanning, 94 anni, ex guardia delle SS ad Auschwitz. L’accusa è di complicità nello sterminio di 170mila ebrei ungheresi, avvenuta nel 1944. Come riporta il Fatto Quotidiano, l’imputato ha scelto di rimanere in silenzio.
Su Repubblica (Anais Ginori) il racconto di una giornata in un liceo parigino che, dopo gli attentati, ha introdotto lezioni su Religioni, Stato e Tolleranza. “È martedì nel liceo Charlemagne, quartiere Marais. Al secondo piano, si fa lezione di laicità. La legge che stabilisce la separazione tra Stato e Chiesa risale a più di un secolo fa ma il dibattito è tornato acceso sui banchi di scuola. Per molti ragazzi è un concetto ancora vago, spesso male interpretato”.
“Sono troppo crudi”. Questa la motivazione per cui gli scatti dell’ex fotografo della polizia militare di Assad non potranno essere esposti né alla Camera né al Senato. Ricorda il Fatto Quotidiano (Roberta Zunini) che una selezione di queste “normali” mostruosità è stato oggetto di alcune mostre allestite nei mesi scorsi in alcune delle più importanti sedi istituzionali del mondo: al palazzo dell’Onu di New York, al Parlamento della Gran Bretagna, al Parlamento europeo. Anche il museo della Shoah di Washington e molte università hanno ospitato gli scatti.
“Gli avvenimenti della notte di Capodanno a Colonia e in altre città europee, violenze, molestie, stupri e furti contro le donne che festeggiavano da parte di gruppi di giovani maschi, per lo più immigrati musulmani, sono un fatto che non può in nessun modo essere minimizzato”. Così Anna Foa in un testo in pubblicazione per la rivista Vita e Pensiero, anticipato oggi da La Stampa. Senza mettere in discussione il dovere dell’accoglienza, la storica invita a riflettere sul fatto che “stiamo stringendo un patto con una società nel cui seno non esiste uguaglianza, e che la stiamo stringendo con i suoi maschi, di fatto consentendo loro di continuare a opprimere la metà femminile di questa società”.
“Alcuni sostengono che l’aumento delle commemorazioni della Shoah porti a reazioni negative. Un’osservazione da prendere sul serio” scrive il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi sul Corriere Sette. “La memoria ha bisogno di luoghi, segnati dalla storia, ma anche aperti al presente. Un grande luogo del ricordo sono letteratura e storia: narrare il genocidio è far dialogare il passato con il presente”.
Come spesso accade, letteratura e scritti a tema ebraico sono oggetto di interesse su quotidiani e settimanali. Tra gli altri il Venerdì parla del saggio Alla scoperta della Roma ebraica di Stefano Caviglia, mentre l’Espresso introduce Quando tornò l’arca di Noè di Lia Levi.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(12 febbraio 2016)