Qui Milano – La storia del Ghetto di Roma
Il ghetto come strumento di controllo, di oppressione e arma per spingere gli ebrei alla conversione. Nell’incontro organizzato alla libreria Claudiana di Milano – in un sala completamente gremita – la storica Anna Foa ha delineato il quadro e le ragioni storiche che diedero vita al Ghetto di Roma. Diverso da quello di Venezia, il ghetto della Città eterna viene istituito nel luglio 1555 da Paolo IV con la bolla pontificia Cum nimis absurdum. “Mentre dagli altri suoi territori la Chiesa decise per l’espulsione degli ebrei, a Roma creò nel cuore della città uno spazio dove poterli tenere sotto controllo”. La volontà di Paolo IV era spingere gli ebrei attraverso la separazione a convertirsi al cristianesimo, spiega la storica. “La centralità del ghetto romano nella vita della città del papa sottolinea come l’obiettivo essenziale del ghetto, quale fu progettato dalla Chiesa del Cinquecento, non fosse l’emarginazione, il chiudere fuori, ma all’opposto il chiudere dentro, la presenza sotto sorveglianza”, scriverà in un suo saggio Foa che davanti al pubblico della Claudia ha usato una metafora per descrivere l’oppressivo controllo vaticano sugli ebrei. “Se dovessi esprimerlo in un’immagine, è come se la Chiesa avesse messo la comunità ebraica romana sotto un microscopio, per osservarla da vicino”.
“Le prediche forzate, in cui gli ebrei erano costretti a turno, ogni sabato, ad ascoltare l’interpretazione cattolica della porzione della Torah letta al mattino in sinagoga, erano un’altra rappresentazione teatrale, con i cristiani che assistevano dall’alto delle gallerie e gli ebrei che si riempivano le orecchie di cera per non ascoltare. – scrive Foa – La pressione era certo molto forte, e l’unico modo che la comunità aveva per resistervi era rinsaldare la coesione interna, per evitare spinte disgregatrici. Di qui la stabilità del ghetto, a cui vegliavano confraternite e organi comunitari, una stabilità che finì, nel periodo più tardo della lunga vita del ghetto, per trasformarsi in arresto culturale e sociale”. Per reazione, spiegava Foa al pubblico milanese, e quasi come istinto di preservazione la Comunità cercherà di fermare ogni movimento di sviluppo identificato come una possibile causa di rottura dell’unità della Comunità stessa. La costruzione del ghetto e la politica della Chiesa avranno dunque molteplici effetti sulla storia dell’ebraismo romano.
(25 febbraio 2016)