“Il Maestro? Per noi è Ennio”
L’emozione dell’Italia ebraica

Schermata 2016-03-01 alle 14.21.43“L’arte non muore e quindi il loro è un legame vivo. Che grande gioia ci hai regalato, Ennio!”. Si emoziona Alan David Baumann nel ricordare lo straordinario sodalizio che per quasi 60 anni ha unito il Maestro Ennio Morricone alla madre, la pittrice Eva Fischer, nome illustre della Scuola Romana del dopoguerra oltre che staffetta partigiana e testimone in prima persona delle sofferenze degli ebrei di Belgrado e dei Balcani sotto il nazifascismo (trenta i parenti uccisi nella Shoah). Pensieri, ricordi, emozioni che riaffiorano in queste ore di orgoglio nazionale per il trionfo agli Oscar del grande compositore e leniscono il dolore di Alan per la scomparsa di Eva, mancata nel luglio dello scorso anno all’età di 95 anni.
L’amicizia tra Morricone e Fischer nasce sul finire degli Anni Cinquanta, in uno stabile di via Montecchi a Trastevere. Eva, che non ha il telefono, si appoggia all’utenza di Ennio (che abita al piano di sotto). Tra una chiamata e l’altra, con Morricone impossibilitato a comporre per le ripetute interruzioni, per le ripetute sessioni di scalini da affrontare moltiplicati alla n, i due vicini di casa capiscono di avere molto in comune. Un talento fuori dall’ordinario, innanzitutto. Ma anche la passione e la curiosità per ogni forma di espressione culturale.
Schermata 2016-03-01 alle 14.21.55“Sono sempre stati ottimi amici, e il loro legame si è rafforzato nel segno dell’arte. Come attraverso i quadri astratti con cui mia madre volle riprodurre la musica sinfonica di Morricone. O ancora attraverso i dodici brani dedicatale dal Maestro sotto il titolo ‘Eva Fischer, pittore’. Scrisse ‘pittore intenzionalmente, perché voleva riconoscere il suo tratto forte”. Indimenticabile resta in questo senso l’incontro che proprio Alan condusse qualche anno fa al Portico d’Ottavia, saldando il legame anche in una dimensione ebraica.

La musica e l’arte al servizio della Memoria. Una sfida che Morricone abbraccerà anche componendo le musiche della fiction Rai “Perlasca, un eroe italiano”. “La prima volta che assistetti allo sceneggiato completo fu all’anteprima alla Camera dei Deputati. Un’esperienza indimenticabile, anche grazie a una colonna sonora che emozionava e coinvolgeva” spiega Franco Perlasca, il figlio dell’eroico commerciante comasco cui si deve la salvezza di molte migliaia di ebrei ungheresi al tempo delle persecuzioni. “Ho seguito la produzione del film, girato interamente a Budapest nel 2001. Poi è partito il montaggio della pellicola. Ricordo d’averla vista in anteprima, senza la colonna sonora, e faceva uno strano effetto: sembrava mancare qualcosa. Il produttore Carlo Degli Esposti, mi confidò che stava cercando di consportvincere Morricone a comporre le musiche. Me lo presentò. Alla fine ci riuscì”.
Una collaborazione rivelatasi vincente. “Penso che parte del successo del film, oltre alla bravura di Luca Zingaretti (Giorgio Perlasca) e di tutti gli altri attori e del regista Alberto Negrin, sia dipeso proprio dalla bellezza delle musiche di Morricone” riconosce Franco.

(Nell’immagine in alto Ennio Morricone con Eva Fischer e il marito, Alberto Baumann; la dedica di Morricone a “Eva Fischer, pittore”; una scena di “Perlasca, un eroe italiano”)

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(1 marzo 2016)