Israele – I progetti di una giovane Keillah

Schermata 03-2457452 alle 12.28.23Un’occasione di incontro e collaborazione volta a favorire un coinvolgimento attivo dei ragazzi per il futuro comunitario.
Questo ha rappresentato il il primo Shabbaton di Giovane Kehilà, il gruppo giovanile degli ebrei italiani in Israele che si è svolto l’ultimo fine settimana di febbraio a Gerusalemme presso la Havat Hanoar Hazioni – la scuola sionistica dell’Agenzia ebraica.
Lo Shabbaton, il cui tema era “Ebraismo Italiano 3.0”, è stato realizzato grazie al patrocinio della Hevrat Yehude Italia (la comunità italiana in Israele) e ha visto la partecipazione di 32 ragazzi Italiani provenienti da varie comunità italiane che ora vivono in Israele, insieme anche ai figli di olim italiani.
L’evento ha avuto il suo inizio venerdì con la premiazione di 16 ragazzi che hanno ricevuto la borsa di studio offerta dalla Fondazione Cantoni. Poi i partecipanti hanno fatto visita al Kotel e mangiato tutti insieme rallegrando la serata con canzoni ebraiche italiane. La giornata si è conclusa con un’attività volta a favorire la conoscenza gli uni degli altri.
Il giorno successivo hanno visitato il Tempio Italiano di Gerusalemme (di via Hilel) e contribuito alla Tefhilà che è stata condotta dai giovani stessi. Ci si è riuniti poi davanti ad un ricco kiddush con i saluti dei consiglieri della comunità Umberto Pace e rav Hillel Sermoneta e del presidente David Patsi che ha sottolineato l’importanza di incontri che spingano i giovani a partecipare attivamente dando il proprio contributo alla vita comunitaria. Nel pomeriggio ci si è riuniti tutti insieme per discutere di nuovi progetti divisi in diverse tavole rotonde. Nelle discussioni sono emerse le proposte di fare una gita assieme per conoscere meglio Israele, oltre all’idea di istituire un programma di assistenza per chi fa l’aliyah dall’Italia.
Al termine deIle discussioni, i giovani hanno visitato un altro centro d’incontro degli italiani di Gerusalemme – la scuola Evelina de Rothschild – dove si svolge il minian romano della nuova “Scola Tempio”. Lì hanno partecipato ad una interessante conversazione con Jonathan Pacifici, fondatore della nuova Scola Tempio e del sito Torah.it e Vito Anav, presidente dell’Irgun Ole Italia.
Fra i temi più discussi: le sfide dell’ebraismo italiano in generale, e in particolare come affrontare le nuove sfide in Israele. Anav ha per esempio rilevato come una sfida già superata è quella di aver ottenuto di poter svolgere l’esame psicometrico (necessario per accedere alle università israeliane) in lingua italiana, sottolineando come adesso la nuova sfida sia quella di avere in lingua italiana anche i corsi di preparazione all’esame. Sia Pacifici che Anav sono stati infine d’accordo nello spiegare che le iniziative che funzionano di più sono quelle che partono dal basso e da piccoli gesti.
Al termine della conversazione, si è svolta alla Havat Hanoar l’assemblea di chiusura durante la quale sono stati scelti i responsabili di alcuni progetti fiduciosi del fatto che ogni responsabile sarà aiutato da tutto il resto del gruppo.
Per un progetto di volontariato è stato scelto David Zebuloni, milanese di origine che presto comincerà il servizio militare. Per il “progetto Aliyah” – Samuel Capelluto, che lavorerà in collaborazione con l’Irgun Ole Italia. Per il progetto “Divertimento e cultura“ Simone Somekh – torinese d’origine e studente all’università Bar Ilan. Ad assistere Simone anche Ithai Pavoncello – figlio di genitori italiani che studia per diventare una guida turistica.
Insieme hanno dichiarato che il loro primo compito sarà l’organizzazione della gita proposta nelle tavole rotonde.
Infine non è mancata anche la presenza femminile. Per l’organizzazione del prossimo Shabbaton sono state scelte Fabiana Moresco (romana residente a Tel Aviv) e Naomi Avrilingi (milanese residente a Gerusalemme) con il coordinamento del sottoscritto.
Lo Shabbaton si è concluso con il canto della Ha-Tikwà, una festa e tante speranze e idee per il futuro comunitario.

Michael Sierra

(4 marzo 2016)