Bruxelles, colpito l’aeroporto
Due esplosioni hanno colpito stamane alle 8 l’aeroporto internazionale di Bruxelles ‘Zaventen’, ci sarebbero diversi feriti. La polizia ha evacuato lo scalo e interrotto i collegamenti ferroviari, per ora non si conoscono le cause delle deflagrazioni. “Dalle immagini – scrive Repubblica – si vede il fumo che esce dall’edificio. Le esplosioni sono avvenute nella hall delle partenze, accanto al banco della American Airlines. Saltati tutti i vetri della struttura. Le immagini mostrano la sala completamente devastata”.
Secondo un primo bilancio dei media ci sarebbero 11 morti e 25 feriti.
Il “mai stata fascista” di Giorgia Meloni apre un caso nella destra romana. Il termine “mai” è molto impegnativo, osserva Pierluigi Battista sul Corriere. “Chissà perché allora – si legge – il Msi ha sentito il bisogno di non chiamarsi più così e di ribattezzarsi Alleanza Nazionale. E perché nelle tesi di Fiuggi si è addirittura scomodato l’antifascismo come momento storicamente necessario al ritorno della libertà in Italia. E perché Gianfranco Fini, con il parere entusiastico e unanime dei colonnelli che via via gli hanno voltato le spalle fino ad arrivare all’attuale irrilevanza collettiva, ha sentito il bisogno nel ’93 di andare in pellegrinaggio alle Fosse Ardeatine, e poi ad Auschwitz, e poi in visita commossa allo Yad Vashem di Gerusalemme, faccia a faccia con il ‘male assoluto’ della Shoah, mentre in Italia borbottavano per quella kippah in testa”.
La candidata grillina a Roma, Virginia Raggi, susciterebbe “curiosità, mista tuttavia a prudenza”, delle principali associazioni e categorie della Capitale (Repubblica). La Confcommercio di Rosario Cerra l’ha già vista e la vedrà ancora. Cosi come alcune rappresentanze diplomatiche straniere. E richieste analoghe sarebbero pervenute sia dal Vaticano sia dalla Comunità ebraica. “A Roma sono spesso le lobby a far oscillare il sismografo elettorale. Molto prima dei cittadini” scrive Giovanna Vitale.
Su La Stampa un racconto dell’operazione di salvataggio degli ultimi ebrei yemeniti, accolti nelle scorse ore in Israele: “Sono atterrati all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv in piena notte. Il primo a scendere è stato un uomo in abito nero e copricapo tradizionale. Poi una madre in un lungo vestito nero, velata, in braccio un bimbo addormentato. E poi il rabbino, con il suo prezioso rotolo della Torah, vecchio di almeno 500 anni” (Giordano Stabile).
“Credevano nello studio, amavano girare il mondo, avevano dei sogni, delle famiglie e degli affetti. Appartenevano a noi come noi apparteniamo a loro. Il nostro giornale oggi è dedicato a loro, che la loro memoria sia in benedizione”. Il direttore de La Stampa Maurizio Molinari ricorda le sette studentesse italiane morte in Spagna con la tipica formula ebraica.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(22 marzo 2016)