Egitto, dirottato un aereo
Un Airbus dell’Egypt Air con 80 passeggeri a bordo è stato dirottato da Alessandria d’Egitto verso Larnaka (Cipro)”: lo riferiscono fonti aeroportuali al Cairo. Si sospetta una bomba a bordo. L’Airbus dell’Egypt Air è atterrato a Larnaka e “si crede” che uno dei passeggeri a bordo sia “armato”, riferiscono le agenzie di stampa. Secondo le prime informazioni fra i 30 e i 40 passeggeri sono stati liberati. Fra loro tutti quelli di nazionalità egiziana.
500 anni del Ghetto, Venezia blindata. Si aprono ufficialmente questa sera, al Teatro La Fenice, le iniziative per il Cinquecentenario del Ghetto ebraico di Venezia. In scena la Sinfonia n.1 in re maggiore Titano di Gustav Mahler, eseguita dall’orchestra diretta da Omer Meir Wellber. A supporto delle forze di sicurezza italiane, racconta il Corriere del Veneto, sono arrivati da Israele agenti del Mossad, che presenzieranno in borghese a tutte le attività di oggi, in collaborazione con la Digos. Il quotidiano ricorda come l’appuntamento alla Fenice sia “frutto della collaborazione tra Fondazione La Fenice, comitato I 500 anni del Ghetto di Venezia, Comunità ebraica veneziana, Unione comunità ebraiche italiane, World Jewish congress”. All’appuntamento, riporta il Corriere, parteciperanno “Ron Lauder, presidente del Congresso mondiale ebraico, Moshè Kantor, presidente del congresso europeo, e Renzo Gattegna, presidente delle comunità ebraiche italiane”e, tra le autorità, il presidente della Camera Laura Boldrini e il ministro Maria Elena Boschi. In una breve sul Corriere della Sera si parla di “festa” per i 500 anni del Ghetto, seppur il comitato organizzatore abbia più volte sottolineato che non si possa parlare di celebrazioni o festeggiamenti ma la ricorrenza debba essere vista come uno spunto di riflessione sul significato del ghetto, della segregazione.
Turchia, scuole ebraiche nel mirino dell’Isis. L’Isis sta preparando un attacco imminente contro scuole e asili nidi ebraici in Turchia. È quanto rivela la rete britannica Sky News. L’obiettivo più probabile è la sinagoga di Istanbul a Beyoglu, che ospita anche una centro giovanile ed una scuola. La notizia dell’attacco imminente proviene da sei distinti membri di Isis arrestati nella città turca di Gaziantep. Israele ha chiesto ai suoi cittadini presenti in Turchia di lasciare “al più presto” il Paese (Corriere della Sera).
Italia, tra le rotte dei jihadisti. La Stampa ricostruisce il percorso delle cellule terroristiche dell’Isis che hanno colpito negli scorsi mesi l’Europa, e in particolare Parigi e Bruxelles. Atene, spiega il quotidiano, è una delle basi più frequentate dai miliziani di Isis mentre l’Italia è una delle rotte più battute. “Gli inquirenti stanno ricostruendo i movimenti dei criminali che hanno colpito lungo la Senna il 13 novembre e nella città belga il 22 marzo. Si scopre – scrive La Stampa – che tutto è legato, che la trama comune passa per l’attacco al museo ebraico belga del maggio 2014, Charlie Hebdo, i raid di Verviers e i blitz a Bruxelles e dintorni. E, soprattutto, che i militanti del terrore hanno girato per l’Europa con una facilità sorprendente, anche grazie a evidenti distrazioni delle forze che avrebbero dovuto controllarli”. Intanto, liberato in Belgio il reporter che era stato sospettato di essere il terzo uomo dell’attacco all’aeroporto di Bruxelles (Corriere).
L’Appia Antica apre la porta sulle catacombe ebraiche. È il titolo con cui il Messaggero annuncia l’apertura al pubblico (si parte con il Primo maggio e il 5 giugno), su impulso del Ministero per i Beni culturali e della Soprintendenza archeologica di Roma, delle “catacombe di Vigna Randanini, un complesso monumentale di rara forza evocativa incastonato a quasi dieci metri di profondità tra l’Appia Antica e l’Appia Pignatelli, databile tra il II e il IV secolo d.C.”. Uno spettacolo, spiega il quotidiano, “dove spiccano raffigurazioni floreali di raffinata fattura, alternate con insolita vivacità ad animali e figurine. E dove si rincorrono, secondo un ideale leitmotiv, soggetti caratteristici della tradizione ebraica. Prima fra tutti, la Menorah, il candelabro a sette bracci che nell’antichità veniva acceso all’interno del Tempio di Gerusalemme”.
Milano, le moschee che dividono. Ancora dibattito nelle stanze di Palazzo Marino e tra le fila del Partito Democratico sul bando di assegnazione di tre aree pubbliche per altrettanti luoghi di culto, in particolare con la previsione di costruire due moschee. A chiedere di rivedere le assegnazioni, Daniele Nahum del Pd milanese che aveva criticato la scelta degli interlocutori per la realizzazione delle moschee, chiedendo all’assessore Majorino di rivedere il progetto. Due le obiezioni mosse, rileva il Corriere Milano: “tra le associazioni che fanno riferimento al Caim e che hanno partecipato alla gara c’è la turca Milli Gorus, organizzazione che — come già denunciato dal deputato di Scelta civica Stefano Dambruoso a gennaio — il governo di Berlino ha inserito in un report annuale su criminalità ed eversione. Secondo rilievo: i finanziamenti, con il Ca-im che per il suo mega progetto «dichiara che prenderà i soldi dal Qatar”.
Salvini in Israele. Il leader della Lega Nord Matteo Salvini vola oggi in Israele per una visita di tre giorni. Tra incontri politici, una tappa al Memoriale della Shoah dello Yad Vashem e “una per studiare il famoso modello di sicurezza israeliano” (Avvenire). Di Israele si parla anche in una risposta inviata dal candidato sindaco di Milano Stefano Parisi al Fatto Quotidiano (che aveva chiesto conto a tutti i candidati dei loro rapporti con Comunione e Liberazione e la Compagnia delle Opere; delle proprietà di conti bancari o società finanziarie all’estero; e dell’appartenenza a logge massoniche), in cui spiega di non avere nulla da nascondere e di avere effettivamente “un conto corrente bancario in Israele. Mia moglie è israeliana; a Tel Aviv possediamo un appartamento”. “Non sono un massone”, continua Parisi che su Cl afferma, “Non tutto quello che hanno fatto è condivisibile. Come non condivido affatto una loro demonizzazione”.
La vera storia dell’SS del Duce. “’Abbiamo stretto un patto con il diavolo’. Questo il pensiero degli agenti del Mossad che nei primi mesi del 196 1962 riuscirono a ‘persuadere’ Otto Skorzeny — l’ex ufficiale delle SS che liberò Mussolini dal Gran Sasso — a diventare non solo un preziosissimo informatore per il servizio di intelligence del neonato Stato ebraico ma, addirittura, un killer capace di eliminare gli scienziati tedeschi che allora si erano messi al servizio del Paese considerato il nemico numero uno di Israele: l’Egitto”. A dare un quadro della storia di Skorzeny, raccontata dall’americano The Jewish Forward e dall’israeliano Haaretz, Paolo Salom sul Corriere.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
(29 marzo 2016)