Venezia e i 500 anni del Ghetto
Una giornata indimenticabile
La visita della presidente della Camera nel quartiere ebraico, nel museo, nelle meravigliose sinagoghe che hanno reso quei pochi metri quadrati uno dei luoghi più conosciuti al mondo. L’affollata presentazione del libro Venezia e il Ghetto, della professoressa Donatella Calabi, nella cornice dell’Ateneo Veneto. Il concerto al Teatro La Fenice, segnato dall’esecuzione della prima sinfonia di Gustav Mahler e da una memorabile lezione dello storico Simon Schama. Grande intensità di eventi e occasioni di incontro per la giornata di avvio delle iniziative per il Cinquecentenario del Ghetto della città lagunare.
“Le società basate sui ghetti hanno generato atrocità. Noi dobbiamo valorizzare le minoranze e capire che c’è un patrimonio che arricchisce tutti, lavorando per l’inclusione sociale, il rispetto reciproco, l’abbattimento di quel senso di radicalizzazione che sta emergendo in molte società europee” dice Laura Boldrini all’ingresso del quartiere, dove ad accoglierla trova il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e il presidente della Comunità ebraica veneziana Paolo Gnignati.
La delegazione visita i luoghi più significativi della presenza ebraica in città. Si informa, domanda, interagisce con alcuni protagonisti della vita comunitaria. E resta senza fiato davanti ai preziosi argenti del museo, al fascino delle sinagoghe veneziane. Partecipano tra gli altri alla visita il rabbino capo Scialom Bahbout, il vicepresidente dell’Unione Roberto Jarach, l’assessore UCEI Noemi Di Segni, il segretario generale Gloria Arbib, il presidente del concistoro degli ebrei di Francia Joel Mergui.
Pochi minuti e all’Ateneo Veneto, gremito in ogni ordine di posto, la grande sfida culturale della mostra “Venezia, gli Ebrei e l’Europa. 1516- 2016” che si aprirà in giugno a Palazzo Ducale e che costituisce uno degli appuntamenti più attesi di questo 2016 prende forma nelle pagine del libro scritto dalla sua curatrice. A presentare l’opera sono il presidente dell’Ateneo Veneto Guido Zucconi, il presidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia Dario Disegni e i giornalisti Stefano Jesurum e Paolo Rumiz.
Dall’altra parte della piazza si aprono le porte della Fenice, al cui interno si raccolgono un migliaio di persone. Rappresentanti delle istituzioni, leader ebraici, i fortunati che sono riusciti a ottenere un ingresso. “Quei cancelli ci interrogano su cosa significhi condividere, o non condividere, lo spazio urbano: viverci insieme o viverci separati?” la domanda che è centrale nella riflessione di Schama, ospite d’onore della serata.
Quale la sfida, quale il messaggio quindi di questo Cinquecentenario? “Siamo ben consapevoli che si tratta di una ricorrenza non certo lieta ma che, tanto in una prospettiva ebraica che civile, non si può lasciar passare inosservata, perché offre uno straordinario momento di riflessione che guarda tanto al passato che al futuro” dice il presidente Gnignati aprendo l’evento. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente UCEI Gattegna, che afferma: “Il ghetto è un tema antico, ma purtroppo ancora molto attuale. Non è tanto o soltanto uno spazio fisico, un quartiere con le sue strade, le sue piazze e i suoi confini, ma concettualmente è l’archetipo di ogni forma di esclusione, di isolamento, di indifferenza, di rifiuto estremo e totale dell’altro, del diverso o presunto tale, spesso a causa di consolidati pregiudizi”.
“La creatività fu la risposta alla segregazione” ricorda il presidente del World Jewish Congress Ronald Lauder, che elogia inoltre l’importante storia “di reazione” e “di resilienza” testimoniata dagli ebrei veneziani. C’è oggi il rischio di nuovi ghetti? Per il sindaco Luigi Brugnaro “Venezia ha anticorpi forti, culturali e sociali: è incrocio di culture”.
A introdurre gli ospiti sul palco è Viviana Kasam, che dà anche il via alla magistrale prova dell’orchestra diretta dall’israeliano Omer Meir Wellber.
Cinquantacinque minuti di grande intensità. E un lungo applauso finale a suggello di una giornata indimenticabile.
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(Nelle immagini, dall’alto in basso, l’ingresso della presidente della Camera Laura Boldrini in Ghetto, accolta dal presidente UCEI Renzo Gattegna e dal presidente della Comunità ebraica veneziana Paolo Gnignati; la visita alla sinagoga spagnola; Donatella Calabi con Dario Disegni; Wellber mentre dirige l’orchestra della Fenice)
(30 marzo 2016)