Purim 5776 – La Barcellona ebraica festeggia
ma i pensieri sono rivolti a Bruxelles

ECJS-POTR-Barcelona-2016-107Dal 24 al 27 marzo lo European Center for Jewish Students (Ecjs) ha organizzato a Barcellona la sua annuale festa in occasione di Purim, raccogliendo oltre 300 adesioni da 19 Paesi diversi. Giovani dalla Grecia, dalla Francia, dall’Ucraina, dalla Russia, si sono incontrati in Catalogna per festeggiare insieme una delle ricorrenze più gioiose del calendario ebraico. Un momento che è stato anche una risposta simbolica all’orrore di Bruxelles, dove due giorni prima, la mattina del 22 marzo, si sono consumati i due terribili attacchi terroristici di matrice islamista (32 le vittime, 300 i feriti). Siamo rimasti shoccati dall’accaduto, spiegano dallo staff dell’Ejcs che sarebbe dovuto partire, assieme al direttore Zevi Ives e alla sua famiglia, proprio dall’aeroporto di Zaventem il giorno seguente all’attentato suicida compiuto da due uomini dell’Isis. Il secondo attacco ha investito invece la stazione della metropolitana Maalbeek, nel centro della capitale belga e a poca distanza dalla sede dell’Ecjs. Poco dopo l’attentato, la Bbc ha intervistato Sara Ives, moglie di rav Ives, mentre tornava a casa dopo aver recuperato i propri figli dalla scuola ebraica locale. L’istituto infatti era stato evacuato d’urgenza subito dopo gli attacchi e rimasto chiuso anche il giorno successivo per questioni di sicurezza.
La chiusura dell’aeroporto di Zaventem ha costretto lo staff della Ecjs ha cambiare i suoi piani per arrivare a Barcellona e l’itinerario seguito è un esempio di come attentati terroristici di questa gravità condizionino molti aspetti della nostra vita. Con Zaventem chiuso così come la maggior parte dei trasporti della città fermi per questioni di sicurezza, lo staff ha viaggiato in auto per tre ore per arrivare all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, venendo fermati a un posto di blocco della polizia francese per un primo controllo dei documenti e della vettura. Arrivati al Charles de Gaulle, nuovi controlli e inevitabili controlli visto l’alto livello di guardia con ritardi di voli che si sommavano. Arrivato a ECJS-POTR-Barcelona-2016-047Valencia, il personale dell’Ecjs ha poi guidato per quattro ore per Barcellona, arrivando a ridosso dell’inizio di Purim. Poi la festa, ma con il pensiero rivolto a Bruxelles.
A fare gli onori di casa, alcuni rappresentati della comunità ebraica di Barcellona (che conta circa 15mila membri secondo i dati dello European Jewish Congress) che hanno raccontato vita e problematiche dell’ebraismo locale. Una giovane della comunità, che organizza ogni domenica attività per un centinaio di bambini, ha detto che, quando è in pubblico, preferisce tenere privata la sua identità ebraica. Al presidente della Keillah, riporta l’Ecjs, è stato poi chiesto perché gli iscritti non fanno l’aliyah e non si trasferiscono in Israele. È importante sviluppare, fa rivivere e mantenere l’ebraismo spagnolo in modo che secoli di tradizione e storia continuino a vivere, la risposta del presidente.

(31 mazo 2016)