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Pagine Ebraiche al Children’s Book Fair
A Bologna, la cultura del futuro

26164133621_864052333f_zHa aperto questa mattina la cinquantatreesima edizione della Bologna Children’s Book Fair, la più grande fiera internazionale dedicata all’editoria per bambini e ragazzi, un’edizione che ha la Germania come paese ospite, in collaborazione con la Frankfurter Buchmesse e il Goethe Institut. Un’edizione in cui la Mostra degli illustratori festeggia i cinquanta anni dalla prima edizione, con una collettiva degli artisti che hanno più segnato il mondo dell’illustrazione, e che guarda anche al futuro con un intero padiglione dedicato all’innovazione e all’editoria digitale. Pagine Ebraiche, in distribuzione a cura dell’ufficio stampa della Fiera, ha voluto raccontare con il dossier Leggere per crescere uno dei trend principali dell’editoria per ragazzi, che in 26138170002_cde6ec4355_zGermania vede molti autori e illustratori dedicarsi a temi complessi: integrazione, scoperta e accettazione di chi viene da culture lontane. Fino a giovedì la fiera è aperta solo ai professionisti del settore, ma dall’8 al 10 torna il Weekend dei giovani lettori, che apre al pubblico un intero padiglione, con la libreria internazionale, e le grandi mostre. DafDaf, il giornale ebraico dei bambini, proprio su questo tema ha organizzato una tavola rotonda che il 6 aprile, alle 17, porterà al caffè degli autori un editore, un’autrice e un’illustratrice a confrontarsi sul tema, e a verificare, grazie alla partecipazione della dirigente della scuola ebraica di Torino Sonia Brunetti, come il loro lavoro abbia un valore concreto in ambito educativo. E i circa mille e duecento espositori provenienti da novantotto paesi, distribuiti su più di ventiquattromila metri quadrati, sono intanto già al lavoro insieme al migliaio di giornalisti accreditati, agli agenti letterari, e a tutti i professionisti del settore che da qualche ora affollano i grandi spazi della Bologna Children’s Book Fair, mentre l’ormai famoso muro su cui centinaia di illustratori da tutto il mondo attaccano il frutto del loro lavoro sperando di essere contattati da un editore è già completamente coperto di immagini e colori.

Ada Treves