Un anno senza il rav Toaff,
l’Italia ebraica si mobilita
Il primo anno dalla scomparsa. Ma anche il trentesimo anniversario dallo storico abbraccio con Wojtyla all’ingresso del Tempio Maggiore di Roma.
Numerose le iniziative con cui l’Italia ebraica si accinge a ricordare il rav Elio Toaff, indimenticabile Maestro e uomo del dialogo.
Giovedì mattina, a partire dalle 11, la Comunità ebraica livornese ospiterà un limmud. Un’occasione di studio, impegno e commemorazione nel nome del rav Toaff che vedrà protagonisti molti rabbini, gran parte dei quali suoi allievi, in arrivo da tutto il paese.
Accolti dal presidente della Comunità ebraica Vittorio Mosseri e dal rabbino capo Yair Didi, interverranno tra gli altri il presidente dell’Assemblea rabbinica italiana Giuseppe Momigliano, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, il rabbino capo di Napoli Umberto Piperno, il rabbino capo di Venezia Scialom Bahbout, il rabbino capo di Bologna Alberto Sermoneta, il rabbino capo di Modena Beniamino Goldstein. E ancora il rav Benedetto Carucci Viterbi, preside delle scuole ebraiche della Capitale e il professor Gabriel Levi.
Nel nome del rav anche una mostra che si inaugurerà mercoledì 13 aprile nelle sale del museo ebraico di Roma, curata dalla nipote Lia e frutto della collaborazione tra Comunità e Poste italiane. “Ad un anno dalla scomparsa di Rav Toaff e in giorni tristi in cui la convivenza tra religioni appare difficile – viene spiegato – quell’abbraccio assume il significato di un gesto da cui trarre insegnamento. La mostra è momento irrinunciabile per ricordare due figure che hanno segnato la storia dei rapporti ebraico-cristiani”. Saranno presenti all’inaugurazione, tra gli altri, il rav Di Segni, la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, il presidente di Poste italiane Luisa Todini.
(5 aprile 2016)