Il Presidente Ucei all’Osservatore “Integrazione, noi un modello”
Il quotidiano della Santa Sede Osservatore Romano dedica un’intera pagina – il servizio è anche richiamato con evidenza sulla prima pagina del quotidiano – alla conclusione del mandato del Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, che per dieci anni ha tenuto il timone della massima istituzione dell’ebraismo italiano.
Rivolgendo alla realtà dell’ebraismo italiano un’attenzione senza precedenti la prestigiosa testata vaticana riporta integralmente il testo della relazione conclusiva che Gattegna ha rivolto all’ultimo Consiglio, svoltosi a Roma la scorsa domenica, ma pubblica anche il testo di un colloquio fra lo stesso Gattegna e il direttore del quotidiano Giovanni Maria Vian. “Il rappresentante dell’ebraismo di fronte allo Stato”, scrive il direttore Vian parlando del Presidente dell’Unione, “rievoca innanzitutto con passione il suo itinerario all’interno della comunità romana, quando nella prima metà degli anni Cinquanta diversi suoi amici fondarono un circolo giovanile ebraico”. “Vive nella memoria di Gattegna – spiega Vian- restano la figura di Augusto Segre, capo del dipartimento culturale dell’Ucei, e la sua visione molto aperta dell’ebraismo: era un uomo ‘portato a dialogare’, che insisteva sempre sui diritti civili e sulla libertà di tutti”. Rispetto al rapporto con la maggioranza cattolica, “insieme alla memoria di Elio Toaff, si staglia quella di Papa Giovanni e dei suoi successori, ma soprattutto del concilio e della Nostra aetate, la dichiarazione sui rapporti con le religioni non cristiane. Tanto breve quanto fondamentale, il documento ha segnato una svolta e, per quanto riguarda l’ebraismo, le celebrazioni cinquantenarie sono state una conferma dell’alleanza divina originaria, mai revocata e irrevocabile, con Israele: e ora questa conferma è ‘un segno inequivocabile, un vero segno dei tempi’ commenta il Presidente dell’Ucei”. “Il colloquio – continua il direttore dell’Osservatore – si allarga: nei paesi occidentali, secondo Gattegna, siamo stati molto fortunati per questi ‘settant’anni di pace, libertà, benessere’. Oggi però siamo di fronte a nuovi pericoli: dalla crisi economica mondiale al terrorismo, che infierisce soprattutto sui moderati e perseguita le minoranze, in particolare i cristiani. Fino al deterioramento dell’ambiente, che è tra le cause delle migrazioni forzate”. Per Gattegna è “’necessario arrivare a una pacifica convivenza’ perché, se è vero che il passato ha lasciato segni profondi, ‘è importante far prevalere la fraternità e consolidare questo momento, forse irripetibile’”. Bisogna andare oltre ai pregiudizi per confrontarsi con integralismi e fondamentalismi, afferma il Presidente dell’Unione. “Certo, in Italia l’interesse per l’ebraismo e la sua cultura è cresciuto molto, ma non altrettanto ‘la reciproca conoscenza tra ebrei e cattolici’ perché ‘i cambiamenti sono rimasti finora nelle élite’. Oggi, continua Gattegna, ‘gli ebrei possono essere per tutti un esempio di una minoranza capace d’integrarsi’, e ripete che più in generale l’attuale rapporto tra cattolici ed ebrei ‘è un segno che la convivenza e la solidarietà sono possibili’”.
Il manoscritto di Bassani al Meis. È avvenuta ieri l’annunciata donazione dei manoscritti originali de Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani alla Biblioteca Ariostea di Ferrara in attesa di vederli esposti al Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah, a cui andranno una volta realizzato il grande museo a Ferrara. Come racconta il Corriere, la donazione è avvenuta “nella cornice ufficiale del ministero dei Beni culturali: presenti, oltre al ministro e al donatore Ferigo Foscari, il sindaco di Ferrara Tiziano Tajani, Dario Disegni, presidente del Meis e Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane”. I manoscritti erano stati regalati da Bassani all’amica Teresa Foscari Foscolo, nonna del donatore, con la dedica “Cara Teresa, senza il tuo aiuto Il giardino dei Finzi-Contini non sarebbe mai stato scritto. Desidero che questi quaderni restino per sempre con te”. “Gli studiosi avranno materiale per almeno dieci anni di lavoro”, ha sottolineato l’avvocato Foscari, tra cui capire – come ricorda Il Quotidiano Nazionale – quanto del temperamento di sua nonna si ritrovi nella Micol raccontata da Bassani.
Israele, la grande risorsa del gas. “Sulla piattaforma del gas che lancerà Israele nell’export” titola La Stampa che, in un articolo a firma di Giordano Stabile, racconta come lo Stato ebraico sta gestendo lo sfruttamento del giacimento di Tamar, tra collaborazioni con imprese estere e controlli antiterrorismo. “Il giacimento di Tamar ha riserve per 250 miliardi di metri cubi, ne produce 8 miliardi all’anno e copre il consumo interno. Un secondo giacimento ancora da sfruttare, il Leviathan, 450 miliardi di metri cubi di riserve, ha le potenzialità per trasformare lo Stato Ebraico in esportatore. Non è semplice. In Israele il metano è anche una questione di sicurezza nazionale. – scrive Giordano – Le leggi hanno favorito le compagnie locali , che però non hanno i mezzi e le competenze delle multinazionali”.
Roma, la festa per Israele e i saluti dell’ambasciatore. “Sono particolarmente emozionato perché festeggiamo il sessantottesimo anniversario dell’Indipendenza di Israele, ma anche perché vi comunico la notizia che sto per lasciare l’Italia e questa è l’occasione per salutarvi”,così Naor Gilon, ambasciatore di Israele a Roma ha salutato ieri i 1500 ospiti venuti a festeggiare la festa dell’Indipendenza dello Stato ebraico (Messaggero Roma). “Dopo quattro anni e mezzo il mio mandato scade e presto partirò. – ha dichiarato Gilon – Arrivando ho trovato ottimi rapporti tra il mio Paese e il vostro e spero di aver contribuito a lasciarli altrettanto buoni. I nostri due popoli sono amici. Viva l’Italia, viva Israele”.
Milano, una candidata e le minacce a Israele. “Il marito della candidata Pd vuol cancellare Israele dalle mappe” denuncia oggi Libero, riportato alcune affermazioni scritte su Facebook dal marito di Sumaya Abdel Qader, candidata Pd alle prossime elezioni comunali di Milano. “Israele è un errore storico, politico, una truffa. In caso di errore che crea danno, sai cosa si fa a casa mia? Ctrl Alt Canc!”, una delle gravi affermazioni che Libero attribuisce al marito della candidata.
Daniel Reichel
(17 maggio 2016)