Segnalibro – Puntazza
Simone Innocenti è notoriamente un rompiscatole e un ruvidone. Ma ha anche una rara profondità ed empatia. Una straordinaria capacità di leggere le vite degli altri, immedesimarsi nelle loro disgrazie, bassezze, passioni.
Una dote naturale che si evince chiaramente leggendo i suoi articoli di ‘nera’ sul Corriere Fiorentino e che segna anche il suo esordio da romanziere. Un esordio davvero fortunato, come testimoniano i numerosi apprezzamenti ricevuti in questi giorni da parte di colleghi, amici e lettori
Puntazza (L’Erudita, 102 pagine, 13 euro – disponibile su ibs e amazon e nelle librerie indipendenti) è un piccolo capolavoro. Perché si legge bene. Perché gli strampalati protagonisti almeno una volta li abbiamo incontrati tutti, da qualche parte, in qualche strano frangente delle nostre caotiche esistenze. Perché strappa più di un sorriso e questo è fondamentale.
Otto racconti, popolati da personaggi surreali, un’umanità costantemente in bilico, che volano via spediti tra una fermata e l’altra di un treno dell’alta velocità.
È l’inizio di una fortunata serie? Simone, rassicuraci.
E come si dice da queste parti…mazal tov!
Adam Smulevich
(20 maggio 2016)