Usa, Hillary Clinton nella storia
È lei la candidata alla presidenza

rassegnaAmpio spazio sui quotidiani di oggi per la svolta nelle primarie democratiche negli Stati Uniti: con il raggiungimento dei delegati necessari, sarà Hillary Clinton ha rappresentare il suo partito alle presidenziali di novembre contro il repubblicano Donald Trump. “Siamo alla soglia di un momento storico”, ha dichiarato Clinton, prima donna nei 240 anni di storia Usa ad essere candidata alla Casa Bianca. Il suo problema ora, come spiegano Corriere e Repubblica tra gli altri, è riunire un elettorato diviso tra lei e Bernie Sanders, lo sfidante democratico capace di raccogliere consensi al di là delle di ogni previsione. Clinton dovrà conquistare l’elettorato che fino ad oggi parteggiava per Sanders (che formalmente non è ancora fuori dai giochi), soprattutto la fascia più giovane. Questi ultimi, spiega la filosofa americana Martha C. Nussbaum al Corriere, preferiscono l’approccio rivoluzionario di Sanders al pragmatismo di Clinton: “Io credo si sbaglino di grosso. – afferma Nussbaum – II loro atteggiamento mi ricorda il disprezzo che molti giovani della mia generazione, che è quella del 1968, provavano per Hubert Humprey (candidato democratico ndr). Sfortunatamente proprio la loro disaffezione verso la politica assicurò l’elezione a Richard Nixon. Spero che non succeda di nuovo”.

Rav Sacks e il futuro dell’Occidente. “Il futuro dell’occidente, l’unica forma che ha aperto la strada alla libertà negli ultimi quattro secoli, è a rischio. La civiltà occidentale è sull’orlo di un crollo come quella di Roma antica perché la generazione moderna non vuole la responsabilità di allevare i figli”, le parole di rav Jonathan Sacks, a cui di recente è stato conferito il prestigioso Templeton Prize. Intervistato dal Telegraph – e ripreso oggi dal Foglio – rav Sacks ha messo in guardia l’Occidente dal crollo della natalità, tra le cause, secondo l’ex rabbino capo del Commonwealth, del suo declino. Sul fronte politico, la preoccupazione del rav è legata agli estremismi: “L’estrema destra cerca un ritorno a un passato d’oro che non c’è mai stato. L’estrema sinistra cerca un futuro utopico che non sarà mai. Gli estremisti religiosi credono che si pud portare la salvezza con il terrore. I secolaristi aggressivi credono che sbarazzandosi della religione ci sarà la pace. Sono fantasie e perseguendole si mettono in pericolo le fondamenta della libertà”.

L’ossessione antiebraica cambia forma. Sabotiamola. Così titola il Corriere della Sera l’editoriale di Pierluigi Battista riguardo alla cancellazione da parte di Google della app antisemita realizzata “da un gruppo di dementi, concepita per individuare e indicare al pubblico ludibrio con nome e cognome i singoli ebrei da intimidire e forse colpire”. Battista plaude all’efficacia “del sistematico sabotaggio dei sabotatori, la possibilità di scassare il gioco neutralizzandolo come hanno fatto gli ebrei fingendosi seguaci dell’app. Entrare nei loro meccanismi, distruggerne le potenzialità, fare uscire gli antisemiti dal loro guscio per annullare il loro discorso dell’odio”.

Italia, il simbolo dell’antisemitismo in edicola. Il quotidiano Il Giornale sabato uscirà nelle edicole con in omaggio il Mein Kampf, nell’edizione critica curata dal professor Francesco Perfetti. Ad annunciarlo lo stesso quotidiano spiegando come in Germania la pubblicazione del volume scritto da Adolf Hitler e intriso di odio antiebraico sia oggetto di studio con la pubblicazione di un’edizione tedesca commentata “e ‘scientificamente corretta’ tornata nelle librerie tedesche dopo 70 anni di dam-natio memoriae. Scopo dichiarato e promosso proprio dalla Baviera: smontare il mito, strumentalizzato dai neonazisti, che aleggia attorno al manifesto del Führer”.

Germania, l’antisemitismo nell’AfD. L’Alternative für Deutschland “continua a guadagnare voti, alle ultime elezioni regionali, in tre Länder, lo scorso 13 marzo, è arrivata a superare i socialdemocratici”, spiega il quotidiano Italia Oggi. Le posizioni del partito sono populiste e xenofobe e ora Frankfurter Allgemeine denuncia le frasi antisemite di uno dei suoi esponenti, Wolfgang Gideon. “Le accuse agli ebrei sono le solite, e antiche, sono una minaccia ai valori della civiltà occidentale, e così via, fino ai dubbi sulla Shoah”, riporta Italia Oggi, sottolineando come la comunità ebraica tedesca abbia chiesto le dimissioni di Gideon. Per il leader dell’AfD, Jörg Meuthen “L’antisemitismo non ha posto nel nostro movimento, controlleremo al più presto la fondatezza delle accuse”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked

(8 giugno 2016)