Dal Tevere a Custoza. Nel nome di Moise
Nel 1848, con l’editto firmato da Carlo Alberto, agli ebrei (così come ai valdesi) furono concessi pieni diritti di cittadinanza. Una svolta decisiva nel processo di emancipazione e l’inizio di un percorso che portò in breve tempo alla piena affermazione nei mestieri, nella politica, nelle gerarchie militari. Un contributo che torna d’attualità grazie a un significativo evento che si svolge a Verona in queste ore in prossimità del 150 esimo anniversario della seconda battaglia di Custoza. L’occasione per ricordare assieme a tutta la cittadinanza il luogotenente della 29esima fanteria Moise Di Capua, ebreo romano, ferito in combattimento e deceduto dopo alcuni giorni di agonia nella città scaligera (dove è sepolto). Una memoria recuperata grazie all’impegno e all’attivismo dei discendenti che, dall’Italia alla Florida, con il sostegno della Comunità veronese, del suo presidente Bruno Carmi e di una squadra di studiosi, hanno approfondito la vicenda del luogotenente, il cui nome appare assieme ad altri caduti sulla facciata del Tempio Maggiore della Capitale, e si sono prodigati affinché un tassello importante di storia ebraica italiana fosse restituito, come esempio di quella stagione, all’attenzione della collettività.
“La grande Storia è fatta di tante piccole storie. Frammenti del passato che appartengono a tutti per il profondo carico simbolico che testimoniano” afferma Celeste Pavoncello Piperno, figura molto attiva all’interno della Comunità romana. È il 2011 quando, assieme al marito Bruno, ospite di alcuni amici che abitano nei paraggi, visita l’ossario della città veneta. Due i nomi che la colpiscono, tra i tanti che caddero in quei giorni. E non potrebbe essere altrimenti. Moise Esdra, capitano medico del 51esimo reggimento di fanteria. E un altro Moise, Di Capua appunto.
Celeste e Bruno alzano il telefono, contattando i Di Capua e gli Esdra che hanno tra i parenti. Tentar non nuoce. E se fosse rimasta qualche traccia del loro passaggio? Qualche testimonianza da riportare alla luce? Da Miami rispondono emozionati Riccardo e Raquel Di Capua: “Carissimi, mai telefonata fu più gradita. Qui da noi abbiamo un libro di preghiere che apparteneva al nostre Moise”.
Nel 2013 il cerchio si chiude. Riccardo e Raquel, assieme a Edoardo e Lucilla De Benedetti (discendenti anche loro di Moise), si ritrovano con i Piperno a Custoza. Al gruppo si uniscono Luigina e Lorenzo Pignatti, una coppia di amici. E uno storico esperto di vicende locali, Carlo Saletti (nell’immagine il gruppo). Insieme visitano l’ossario di Custoza, si scambiano delle impressioni e si convincono di una cosa: è il momento di fare qualcosa.
“E così arriviamo a questa iniziativa – spiega Riccardo – cui la mia famiglia tiene moltissimo. Perché rendendo omaggio al nostro antenato vogliamo ricordare lo straordinario contributo che gli ebrei italiani seppero dare al paese in tanti momenti decisivi della sua storia. Un contributo non ancora conosciuto e compreso a sufficienza, malgrado l’impegno profuso in questi anni per far luce su alcune vicende”.
Prosegue Riccardo: “La prima volta che ci recammo a Verona, al cimitero ebraico, Moise non appariva nella lista del custode. Che però, lavorandoci da 30 anni, ricordava di aver visto il suo nome da qualche parte. Appena gli raccontammo di Custoza, nei suoi occhi ci fu come un lampo: c’è la tomba di un militare là sul retro, venite con me! Era proprio la tomba di Moisè Di Capua: l’iscrizione quasi illeggibile, la pietra erosa dal tempo. Ma per il momento ci bastava. Fu un’emozione indescrivibile”.
La due giorni veronese è così l’occasione per ritrovarsi in raccoglimento davanti al monumento funebre, che nel frattempo è stato fatto restaurare. Il rabbino Yosef Labi aprirà un momento di preghiera a Custoza. La parola passerà poi agli studiosi, coinvolti assieme all’Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea e alla Società Letteraria. Tra gli altri Alberto Cavaglion, che parlerà del contributo ebraico alle guerre risorgimentali. Silvio Pozzani, che tratterà di risorgimento ed emancipazione con particolare riferimento alla provincia di Verona. Il già citato Saletti, che nel suo intervento si focalizzerà alcuni aspetti della battaglia di Custoza.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(15 giugno 2016)