La giovanissima vittima del terrore
Hallel Yaffa Ariel (2003 – 2016)

Schermata 2016-06-30 alle 12.14.45Aveva 13 anni Hallel Yaffa Ariel, l’ultima giovanissima vittima israeliana del terrorismo palestinese. La sera prima dell’attentato, aveva partecipato a un grande spettacolo a Kiryat Arba. Ballato insieme alle sue coetanee. Poi era tornata a casa, nel suo letto, con l’idea di partecipare la sera seguente al pijama party organizzato con gli amici. “Mia figlia stava dormendo, felice, serena. Arriva un terrorista a Kiryat Arba, si avvicina al suo letto e la uccide”, la testimonianza della madre Rina Ariel, che tra le lacrime ha raccontato dell’attacco terroristico che le ha portato via questa mattina sua figlia Hallel. Ad uccidere la bambina mentre era nella sua casa a Kiryat Arba (insediamento in Cisgiordania, nei pressi di Hebron), un giovane terrorista palestinese, di soli quattro anni più grande di Hallel. L’attentatore, proveniente dal villaggio di Bani Na’im (8 chilometri da Hebron), dopo aver superato la recinzione che delimita l’insediamento, intorno alle 9 di mattina (ora locale) si è introdotto nella casa della famiglia Ariel, è entrato nella camera di Hallel e l’ha ripetutamente colpita con un coltello mentre dormiva. “Era una bambina splendida, solare. Non riesco a parlarne al passato”, la testimonianza di una vicina della famiglia. “Una ragazza bella e benedetta da molti talenti”, la testimonianza di un amico del padre, intervistato dai media israeliani. I funerali della piccola si terranno oggi pomeriggio.
“Sono una madre, non dico niente – le parole della madre di Hallel – Dico solo di venire qui a Kyriat Arba, per rafforzarci. Questo posto è nostro, è ancora un luogo dove possiamo vivere e non morire”. Non ha parlato il padre della piccola, insegnante in una yeshiva della Comunità, mentre la zia della bambina si è rivolta al Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, affermando che “oggi è questa casa, domani sarà un’altra” ad essere presa di mira e che lui “deve prendere in mano la situazione”.
Nell’attentato anche una guardia di sicurezza locale è rimasta ferita, la prima a intervenire sul luogo dell’attacco. L’uomo è stato aggredito dall’attentatore palestinese ed è stato ferito al volto. Attualmente è ricoverato in condizioni stabili. Durante la colluttazione, il terrorista è stato ucciso dalla guardia.

(30 giugno 2016)