Roma antica e le civiltà d’Oriente
Nuove testimonianze in mostra
“Egitto-Napoli. Dall’Oriente”. Questo il nome di un nuovo percorso espositivo dedicato all’incontro tra il mondo romano e i culti e le tradizioni orientali inaugurato ieri al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Terza tappa del progetto “Egitto Pompei”, nato dalla collaborazione tra il Museo Egizio, la Soprintendenza Pompei e il Museo Archeologico Nazionale partenopeo, il percorso curato dalla studiosa Valeria Sanpaolo presenta all’interno un significativo approfondimento dedicato al mondo ebraico.
Come viene spiegato nel percorso, cui ha contribuito in qualità di consulente Giancarlo Lacerenza, curatore scientifico delle iniziative per i 150 anni della Comunità ebraica di Napoli, le fonti più antiche indicavano a Puteoli, l’odierna Pozzuoli, già nella prima età imperiale, una consistente presenza ebraica. E, dal territorio puteolano, proviene infatti una delle prime testimonianze rintracciate in Italia: l’epitaffio di Claudia Aster, fatta prigioniera a Gerusalemme dalle truppe di Tito.
Alla vigilia della conquista bizantina, nel 536, lo storico Procopio di Cesarea segnalava però la presenza di una comunità, vivace e ben inserita nell’economia e nella locale società cristiana, anche nella città di Napoli.
Proprio dal territorio partenopeo provengono le testimonianze maggiori – alcune delle quali in mostra – fra cui alcune epigrafi rinvenute ai primi del ’900 in un sepolcreto di area extraurbana, l’Arenaccia, databili fra V e VI secolo. Le iscrizioni, quasi tutte in latino e solo in un caso in greco, presentano un formulario simile a quello degli epitaffi cristiani anche se – come viene spiegato – non mancano alcune tipiche espressioni ebraiche, quali shalom («pace»), shalom ‘al menuh.atekha («vi sia pace sul tuo riposo»), amen, selah. Numerosi sono inoltre i reperti ospitati presso le collezioni del Museo Archeologico che confermano la diffusione dell’ebraismo sul resto del territorio campano e nell’area nolana – come le lucerne, gli anelli e i sigilli da Capua e Abellinum (nei pressi dell’attuale città di Avellino); – e a Roma, come dimostra un piccolo gruppo di iscrizioni provenienti per lo più dalle catacombe ebraiche di Monteverde, giunte con la Collezione Borgia.
(30 giugno 2016)