UCEI, Di Segni alla presidenza
La notizia sugli organi di informazione
Grande attenzione sui quotidiani in edicola, dal Corriere a Repubblica, dalla Stampa al Messaggero, ma anche nei principali contenitori di informazione televisiva e radiofonica, per la notizia della nomina di Noemi Di Segni alla presidenza UCEI.
Sul Corriere, Paolo Conti spiega come la sua nomina confermi “una linea moderata e improntata al dialogo” dell’Unione.
“Una donna presidente dell’UCEI”, titola Repubblica. “Una donna alla guida delle comunità ebraiche italiane”, la scelta del Corriere.
Afferma la neo presidente in una intervista al Messaggero, realizzata da Francesca Nunberg: “All’interno è necessario dare un messaggio di unità, l’ebraismo italiano è frastagliato, le comunità sono 21, ma oltre alle maggiori di Roma e Milano ne esistono altre 19 con le quali bisogna definire nuovi modelli di networking per gestire in sinergia i servizi comunitari. I finanziamenti dell’otto per mille andranno rafforzati. Ma bisogna anche affrontare il tema dell’identità ebraica, con la formazione religiosa, la scuola, la socializzazione”.
Sul fronte delle minacce esterne, in un momento storico in cui il terrorismo è sempre più una minaccia globale, Di Segni (che di questi temi ha parlato, tra gli altri, anche con il giornale radio Rai) sottolinea come sia necessario “sviluppare una strategia vincente per difendere le nostre comunità da un antisemitismo che diventa sempre più aggressivo e subdolo. Ma la sicurezza va gestita informando e senza generare panico. Di concerto naturalmente con le forze dell’ordine e l’intelligence”. Rispetto al suo rapporto con Israele, spiega di esserci vissuta fino ai vent’anni e di avere fatto lì il servizio militare.
“Come comunità siamo al fianco dello Stato di Israele. Sappiamo come la sua sopravvivenza rappresenti una garanzia per l’esistenza, e aggiungerei oggi resistenza, dell’intera compagine europea. Continueremo a difenderlo come luogo di eccellenza nello sviluppo etico, scientifico, tecnologico e sociale, unico nel Mediterraneo”. Rispetto poi al suo predecessore, Renzo Gattegna, Di Segni spiega di considerarlo “un esempio di presidenza da seguire, da lui ho imparato moltissimo, soprattutto l’ascolto e il rispetto delle persone”.