Oltremare – Colori
Vista la completa infrequentabilità dei telegiornali, che da giovedì sera sono una colata di lava di pessime notizie che erutta da diversi vulcani in diversi continenti, ho avuto un guizzo di post trauma e ho ricominciato a non acquisire nulla che passi dallo schermo o da una radio, e che non siano le previsioni del tempo. Dopo otto anni in Israele il cervello acquisisce questa non innata capacità, per fortuna: spegne l’audio, abolisce la traduzione simultanea oramai incorporata alla realtà, e prende fiato.
E così mi sono accorta che da qualche mese c’è in giro a Tel Aviv una nuova moda, per ora prevalentemente femminile. Donne di ogni età, dalle adolescenti alle loro nonne, si tingono lunghe ciocche di capelli di colori meravigliosi e impossibili in natura. Dal blu al turchese, passando per il bianco puro e il grigio perla che vanno forte per le ventenni. Probabilmente è una moda che abbiamo ricevuto di riflesso con ritardo di anni, come capita spesso in questo angolo di periferia dell’Impero. Come la luce che arriva da un sole lontano. Ha tutta l’aria di essere un riflesso europeo, più che europeo tedesco, e più che tedesco berlinese, ma la mia è una pura supposizione.
Sta di fatto che sempre più spesso capita di iniziare una conversazione con una ragazza o donna che ha i capelli castani e lisci, e ad un certo punto quando questa si gira trapela la ciocca impossibile, cromaticamente parlando. Con i capelli ricci non funziona, l’effetto non è altrettanto inatteso, perché il trucco è proprio che le ciocche colorate sono quelle coperte dalla massa della capigliatura, che emergono solo a tratti.
Io da riccia posso solo esprimere tutta la mia invidia, e non mi metto neanche a cercare significati filosofici o sociologici, sennò capace che ci trovo qualcosa che mi ricollega alla quotidiana guerra contro le notizie, e addio alla fuga dalla realtà.
Daniela Fubini, Tel Aviv Twitter @d_fubini
(18 luglio 2016)