divino…
“Queste parole disse l’Eterno…con voce potente e non continuò più a parlare…” (Devarìm, 5; 19).
In ragione dell’impossibilità del popolo di ascoltare la voce divina e in anticipazione della storia futura in cui la Parola divina sarà solo letta e non sentita ” …l’Eterno scrisse (ciò che aveva detto) su due tavole di pietra…”.
Ma il commento di Rashì mette in evidenza il doppio significato dell’espressione “velò yasaf” che, paradossalmente, può essere tradotta “non continuò (più a parlare)..” , ma anche con “non smise più (di parlare)”, l’esatto opposto. Da un lato l’Eterno non ha più continuato a parlare, dall’altro, invece, non ha mai smesso.
Un doppio senso che riafferma come l’ebreo non aspetta più voci dal cielo ma cerca ogni giorno, attraverso lo studio della Torà, l’ascolto della voce divina.
Roberto Della Rocca, rabbino
(23 agosto 2016)