L’ebraico e la sfida della traduzione
“Yafet nelle tende di Shem. L’ebraico in traduzione”. È il titolo di un denso convegno, ideato e coordinato da Raffaella Di Castro, che avrà luogo presso il Centro Bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane mercoledì 28 e giovedì 29 settembre. La sfida, quella di declinare la sfida della traduzione in un contesto molto peculiare come quello ebraico. Una sfida che nasce come risposta agli stimoli suscitati dalla recente traduzione in italiano del primo trattato del Talmud babilonese e dai temi sollevati in occasione dell’ultima Giornata Europea della Cultura Ebraica, che aveva come tema “Lingue e dialetti ebraici”.
Realizzato in collaborazione con un comitato scientifico di cui fanno parte anche i rabbini Roberto Della Rocca e Gianfranco Di Segni, Silvano Facioni, Irene Kajon, Myriam Silvera, Ada Treves e Micaela Vitale, il programma prende spunto dalla discussione che, nel Talmud e nel Midrash, si anima attorno alla legittimità o meno di tradurre i testi sacri in lingue diverse dall’ebraico. Alcuni maestri legittimano la traduzione, interpretando la benedizione di Noè, in Genesi IX, 27 (“D-o conceda a Yafet estesi confini ed abiti nelle tende di Shem”), nel senso “che le parole di Yafet”, ossia il greco, “risiedano nelle tende di Shem”, ossia nell’ebraico. Altri invece sottolineano l’importanza della specificità culturale ebraica e mettono in guardia dai rischi che l’apertura all’esterno comporta.
Tali discussioni, viene spiegato nell’introduzione al convegno, si riproducono nella storia ebraica successiva nell’alternarsi di atteggiamenti universalistici e particolaristici e anticipano questioni di estrema attualità, quali il contatto, lo scambio e la mediazione tra culture diverse e le strategie di sopravvivenza di gruppi minoritari all’interno di contesti maggioritari fortemente omogenei. Nelle due giornate di studio si rifletterà così sulle traduzioni di testi ebraici, spaziando dai libri sacri alla letteratura, dall’antichità alla modernità, fino all’attuale progetto di traduzione in italiano del Talmud e alle piattaforme informatiche.
Numerosi gli studiosi coinvolti. Il via ai lavori, la mattina del 28 settembre alle 9. Dopo i saluti introduttivi, rav Riccardo Di Segni e rav Gianfranco Di Segni, insieme a Clelia Piperno, parleranno proprio del progetto di traduzione del Talmud. “Dal Talmud alla filosofia contemporanea” il tema dei successivi incontri, strettamente collegati: il primo con rav Roberto Della Rocca e Silvano Facioni, moderati da Raffaella Di Castro. Il secondo con Orietta Ombrosi e Stefano Perfetti. Nel pomeriggio, a partire dalle 15, si parlerà invece di “Traduzioni ebraico-italiane dal Rinascimento al Novecento” con Alessandro Guetta e Alberto Cavaglion, moderati da Irene Kajon. A seguire, il tema “Traduzioni italiane della Bibbia” sarà approfondito da Luciano Tagliacozzo e Ida Zatelli, moderati da Gadi Piperno. Concluderà la Giornata l’apertura del ciclo di incontri sulla traduzione del Talmud babilonese, al Centro Ebraico Il Pitigliani, con rav Riccardo Di Segni e Clelia Piperno moderati da Daniele Fiorentino. L’appuntamento è per le 20.45.
La seconda giornata del convegno, sempre alle 9, si aprirà con un panel su “Traduzioni tedesche della Bibbia” con Irene Kajon e Massimiliano De Villa, moderati da Roberta Ascarelli. Seguirà, moderata da Ada Treves, una sessione su “L’ebraico oggi e domani” con Shulim Vogelmann, Elena Loewenthal e Brett Lockspeiser. Alla ripresa dei lavori dopo la pausa pranzo, moderati da rav Gianfranco Di Segni, Stefano Levi Della Torre e rav Benedetto Carucci Viterbi parleranno di “Letture di testi biblici e talmudici”. Concluderà il convegno un approfondimento su “Traduzioni antiche della Bibbia”, moderato da Miryam Silvera, con Shmuel Sermoneta Gertel e Giuseppe Veltri.
Per partecipare al convegno è necessario accreditarsi, entro lunedì 26 settembre, inviando una mail a registrazione@ucei.it
(25 settembre 2016)