Alfano apre il forum a Roma ricordando Peres Cybertech, per difendersi dal web
“Dobbiamo garantire sicurezza e libertà”, ha spiegato nelle scorse ore il ministro degli Interni Angelino Alfano, intervenendo a Roma al forum Cybertech, dedicato alla sicurezza virtuale e organizzato dall’israeliana Cybertech Global Events in collaborazione con Leonardo-Finmeccanica. Ma prima di entrare nel vivo del tema, il ministro ha voluto dedicare un pensiero all’ex presidente di Israele, Shimon Peres, “un uomo di pace”. “Sogniamo in grande, guardiamo avanti e facciamo diventare questo mondo un posto migliore, per tutti”, le parole di Peres rilanciate da Alfano anche sui social. E dopo il tributo al Premio Nobel, Alfano è tornato sull’argomento del forum, uno spazio ideato in Israele e considerato come una delle piattaforme più rilevanti dedicate alla cyber security. Una delle minacce su questo fronte, ha ricordato il ministro, è quella dell’Isis che usa il web come un’arma per attirare potenziali sostenitori e fomentare il terrorismo islamista. “Su questo fronte è importante che pubblico e privati collaborino, che gli stati si aprano alle tecnologie ed alle innovazioni”. Quelle al centro di Cybertech, per esempio. Quelle al centro di Cybertech, per esempio. “Prima era necessario custodire i dati, ora c’è bisogno di condividerli per far fronte alle minacce virtuali e al terrorismo”, ha sottolineato il ministro spiegando che l’Italia ha investito 150 milioni di euro in cybersicurezza e 1 miliardo in sicurezza interna. Tra i protagonisti dell’incontro, a cui hanno partecipato diverse start-up israeliane così come la Israel Aerospace Industries Ltd. e la Israel Eletric Corporation, anche Alessandro Pansa, direttore generale del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza). Nel suo intervento Pansa ha spiegato che per la sicurezza sul web è “cruciale da un lato, acquisire e tenere aggiornata una vasta capacità di raccolta, analisi e conservazione dei dati, ormai in quantità immense (i big data), al fine di individuare e disarticolare in anticipo la minaccia e, dall’altro, poter contare su nuove sensibilità dei provider nel sostenere gli attori pubblici nel loro sforzo di garantire la sicurezza”.
d.r.
(29 settembre 2016)