Arafat ucciso dai suoi

Yasser Arafat sarebbe stato ucciso. E il suo assassino avrebbe un nome: quello di Mohammed Dahlan, leader a Gaza del movimento al Fatah, espulso dall’organizzazione per accuse di corruzione. A sostenerlo – «con certezza» – è la tv israeliana Channel 10 che afferma di aver visionato il rapporto della commissione d’indagine istituita dalle autorità palestinesi sulla misteriosa scomparsa del suo leader nel 2004. «Il leader espulso del movimento al Fatah, Mohammed Dahlan, è il responsabile diretto della morte del presidente dell’ex Autorità Nazionale palestinese Yasser Arafat», ha detto l’emittente israeliana spiegando di aver «visionato un documento redatto da una commissione d’inchiesta sulla morte di Arafat che conferma in modo assoluto che il deputato del Consigli Legislativo palestinese Mohammed Dahlan è stat colui che ha cambiato una medicina che prendeva Arafat con un’altra tossica». La tv aggiunge anche che «il documento accusa Dahlan di avere assoldato ufficiali e comandanti per compiere un golpe militare in Cisgiordania». Da notare che lo scorso 11 novembre in occasione del 12esimo anniversario della scomparsa di Arafat, l’attuale presidente dell’Anp, Abu Mazen, aveva annunciato che rivelerà «il nome del responsabile dell’omicidio di Arafat» non prima di aver detto che «nei risultati ci saranno delle sorprese sull’autore». L’ 11 novembre del 2004 Arafat morì in Francia: aveva 75 anni. Da tempo non era in buona salute, ma cominciò ad accusare sintomi più gravi mentre si trovava nel complesso presidenziale di Muqataa a Ramallah, in Cisgiordania. Le forze di sicurezza israeliane lo tenevano isolato da tre giorni, accusandolo di avere appoggiato una serie di attacchi terroristici. Arafat fu visitato da medici palestinesi, egiziani, giordani e tunisini e fu trattato per un’influenza e una trombocitopenia (il numero delle piastrine del suo sangue era basso). Fino al 27 ottobre non assunse antibiotici. Due giorni dopo fu trasportato con un elicottero in Giordania, e poi con un aereo privato fornito da Chirac all’ospedale militare Percy a Clamart, fuori Parigi. In Francia gli fu diagnosticata una grave patologia al sangue. Arafat entrò in coma il 3 novembre e mori 1’11 novembre. Fu sepolto a Ramallah. A partire dai giorni successivi molti funzionari palestinesi accusarono Israele di avere avvelenato Arafat, un’ipotesi più volte negata dagli israeliani.

Avvenire, 8 dicembre 2016