La Francia e l’effetto Jihad

rassegnaSulle elezioni francesi è sempre più “effetto jihad”, con il rischio che i recenti fatti di sangue possano fortemente condizionare l’esito del voto. Nel suo viaggio a puntate nelle principali città, Repubblica racconta oggi Nizza. “La città dove Marine Le Pen conquista elettori – si legge – è lo specchio delle tensioni che attraversano il paese”.

L’Iran ha deciso sanzioni nei confronti di 15 aziende statunitensi accusandole di “sostegno al terrorismo” e allo Stato di Israele Israele. A riferirlo, citata da La Stampa, è al Arabiya. La decisione di Teheran, si legge, costituisce una risposta alle sanzioni con cui gli Usa hanno reagito al test missilistico di febbraio compiuto dalla Repubblica islamica. Una escalation che, si legge, “sta riportando tensione nei rapporti i due Paesi”.

Alessandro Marzo Magno, autore di ‘Missione grande bellezza’ (ed. Garzanti), ricorda oggi sul Fatto Quotidiano alcuni dei più eclatanti casi di razzia del patrimonio artistico. Tra questi, l’esproprio della storica biblioteca della Comunità ebraica romana da parte dei nazisti. Biblioteca che oggi alcuni addetti ai lavoratori sostengono sia nei sotterranei di un monastero nei pressi di mosca. “Che i settemila preziosissimi volumi romani siano là in mezzo è assolutamente possibile. Il punto è che per andare a vedere se in effetti ci siano bisognerebbe stringere un accordo con il governo di Mosca. I tedeschi lo hanno fatto, e alcune restituzioni ci sono state, mentre l’Italia – scrive Marzo Magno – non ha mai aperto trattative né con l’Urss prima, né con la Russia poi”.

“Napoli si è definita città della pace e della giustizia, ma quando si tratta di Israele sembra più che altro un teatro di guerra ideologica”. Lo scrive Dan Haezrachy, vice ambasciatore d’Israele in Italia, in un editoriale pubblicato dal quotidiano napoletano Il Mattino. Il riferimento è al convegno ‘A Napoli il Mondo: recepire il diritto internazionale umanitario nella quotidiana pratica amministrativa’ organizzato negli scorsi giorni dal Comune, con il coinvolgimento di membri del Bds Campania. Iniziativa in cui, scrive Haezrachy, si è tracciata un’agenda anti-israeliana “che ripropone la stessa retorica rigettata dagli Stati e dai tribunali di mezzo mondo”.

La Repubblica parla di In between, film ambientato nella comunità arabo-israeliana di Tel Aviv con protagoniste tre giovani “Libere, disobbedienti, innamorate”. Il film arriva per la prima volta in Italia, a Roma, questo mercoledì.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(27 marzo 2017)