Pesach e la lotta per la libertà

Luzzati“Pesach ci ricorda ogni anno che la battaglia per la libertà non è mai completamente vinta ma deve essere combattuta in ogni generazioni”. E ancora, “il cammino ebraico dimostra che è difficile liberarsi della tirannia ma è ancora più difficile costruire e mantenere una società libera”. Senza dimenticare che “una delle lezioni di Pesach è che per difendere una nazione hai bisogno di un esercito ma per difendere una civiltà hai bisogno dell’educazione”. Sono solo alcune delle “pillole di Pesach” che rav Jonathan Sacks, considerato una delle più autorevoli voci dell’ebraismo contemporaneo nonché grande comunicatore, ha lanciato sui social network per far capire al popolo della rete quanto siano attuali i messaggi che porta con sé la festività che ricorda la liberazione degli ebrei dalla schiavitù in Egitto. Egitto protagonista suo malgrado delle cronache delle ultime ore: prima per i due drammatici attacchi terroristici che hanno colpito la comunità copta egiziana, poi per il lancio di missili partito dal Sinai, sotto il controllo dei miliziani dell’Isis, contro proprio Israele. Dalle autorità di Gerusalemme è arrivato un’assicurazione a tutti i cittadini: i livelli di guardia sono ai livelli più alti e “faremo tutto il necessario per garantire la sicurezza” in tutto il paese, il messaggio della leadership politica. “Auguro a tutto il popolo ebraico e a tutti i cittadini di Israele un felice Pesach – il messaggio del Primo ministro Benjamin Netanyahu – Mi congratulo con i soldati e gli agenti di polizia, e tutti gli uomini e le donne dell’intelligence, del Mossad e di tutti i servizi di sicurezza. Essi sono la salvaguardia della nostra sicurezza e la garanzia della nostra libertà. Invito i cittadini di Israele a celebrare la festa. A uscire e viaggiare in tutto il nostro bel paese”. Un augurio lanciato anche dal Presidente d’Israele Reuven Rivlin che in queste ore, prima dell’inizio della festa, ha visitato il nord del Paese, incontrando il personale del Medical Center di Nahariya che dal 2013 ha curato oltre 1500 civili siriani, vittime della guerra che si sta consumando oltre confine. “La vostra realtà è l’orgoglio del paese – ha affermato Rivlin parlando a medici e infermieri del Medical Center – Siete l’orgoglio d’Israele, del popolo ebraico. Siete la prova che il mondo è costruito sulla bontà. Israele continuerà a fare tutto ciò che è possibile con responsabilità e saggezza, per alleviare le sofferenze” dei siriani.

(10 aprile 2017)