…confini
Ho sentito un’intervista radiofonica al giornalista Marco Truzzi sul suo ultimo libro Sui confini (Exorma). Un lavoro che parte dai muri europei costruiti negli ultimi anni, per riflettere sullo stesso concetto di migrazione e sul fondamento di ogni confine. Chi lo stabilisce? Perché proprio lì e non in un altro punto? Non ho letto il libro, ma il tema è senz’altro suggestivo e di grande attualità politica. Fedele ad una mentalità che definirei occidentale, l’intervistato finiva col sostenere l’idea dell’arbitrarietà dei confini, che hanno certamente origini storiche e sociali, ma niente di ontologico. Io credo che il mondo ebraico dovrebbe sviluppare una riflessione su questo tema, cercando, se possibile, definizioni che riflettano la propria sensibilità, che mi pare non coincida con quella europea. Non vorrei, anche vedendo le forze politiche che si affacciano qui da noi, qualcuno prendesse a pretesto discorsi filosofici per delegittimare l’idea stessa dello Stato di Israele.
Davide Assael, ricercatore
(19 aprile 2017)