Mattarella: “Brigata Ebraica, anche loro nostri fratelli”
Nel giorno della Liberazione, non privo di polemiche e tensioni, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto ringraziare in modo chiaro il contributo dato nella Resistenza dalla Brigata Ebraica, definendo il corpo di 5mila volontari ebrei della Palestina mandataria arrivati in Italia per liberarla dal nazifascismo: “nostri fratelli”. “Tante e diverse furono le storie, tante e diverse le motivazioni. L’insieme di tutte queste fu la Resistenza”, ha ricordato da Carpi il Capo dello Stato, invitando a superare le divisioni nel segno della festa del 25 aprile (Corriere, Repubblica, La Stampa e il Sole 24 Ore).
25 Aprile, da Milano a Roma. Sono rimaste le divisioni a Roma, dove il Messaggero parla di “gelo” tra la Comunità ebraica e l’Anpi. Nella Capitale sono state due le manifestazioni per la Liberazione: una davanti alla sede romana della Brigata Ebraica, l’altra a Porta San Paolo. “Vorrei che questa fosse l’ultima manifestazione che si fa in questo modo. Vorrei che il prossimo anno si torni tutti quanti a fare la manifestazione insieme”, ha dichiarato dal palco di via Balbo il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, spiegando però che “non abbiamo voluto noi la rottura, che si è aggravata negli anni. Gli episodi incresciosi in cui è stato insultato Piero Terracina in occasione di una manifestazione del 25 aprile hanno segnato una spaccatura micidiale” (Avvenire). A Milano Anpi e Brigata Ebraica hanno invece sfilato insieme – grazie anche all’impegno della sezione locale guidata da Roberto Cenati – con il gonfalone dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane presente. Sui quotidiani si mettono in evidenza tensioni durante il corteo milanese al passaggio della Brigata, a causa dei soliti facinorosi propal, ma il numero dei contestatori era veramente esiguo. Le cronache cittadine dei diversi giornali, da Torino a Napoli, raccontano dei cortei svolti in tutte le realtà italiane.
Testimonianze. Tra le opinioni raccolte dai giornali oggi, l’analisi sul Corriere del presidente del Tribunale rabbinico del Centro Nord Italia Giuseppe Laras, che denuncia l’ignoranza della storia e in particolare di quella della Brigata Ebraica. “Se perdura questo stato di non conoscenza – avverte Laras – si rischia che l’antisemitismo trovi ulteriore alimento”. Su Repubblica Milano, la testimonianza di Eugenio Josef Schek, 70 anni, in corteo nello spezzone della Brigata ebraica per ricordare “mio padre, Ari, soldato ebreo venuto dalla Palestina a combattere per la libertà degli italiani”. Da via Balbo a Roma, invece, il ricordo di Carla Di Veroli, nipote di Angelo Di Veroli, maresciallo partigiano della formazione “Giustizia e libertà”. “Sua zia, Settimia Spicchino, – ricorda Repubblica Roma – fu l’unica ebrea romana sopravvissuta al rastrellamento del ghetto il 16 ottobre del 1943”.
Da Torino, il terrorista dell’Isis. “Ha vissuto per 9 anni come un fantasma. Usciva di casa non più di due ore al giorno. II resto del tempo lo passava al telefono oppure davanti al computer. Cosi Mouner El Aoual è diventato il ‘portavoce ufficiale dello stato islamico’”, la ricostruzione de La Stampa della cattura a Torino di un uomo affiliato al terrorismo islamista e che per 9 anni ha vissuto in città come un fantasma.
Israele-Germania Netanyahu rifiuta l’incontro con Gabriel. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha cancellato l’incontro previsto con il ministro degli Esteri Sigmar Gabriel, che aveva confermato l’intenzione di incontrare alcune ong israeliane com Breaking the silence (Corriere).
Daniel Reichel
(26 aprile 2017)