Pagine Ebraiche – Dalla Liberazioneal futuro dell’ebraismo italiano
Dalle sfilate della Brigata Ebraica per il 25 aprile fino al rinnovo delle cariche del World Jewish Congress, assise che riunisce l’ebraismo mondiale, passando per alcuni dei protagonisti della convention dell’Italia ebraica, il Mokèd di Milano Marittima, che apre i battenti questo fine settimana. Sono tanti gli spunti e le riflessioni di grande attualità presenti nell’ultimo numero di Pagine Ebraiche (Maggio 2017) attualmente in distribuzione. Sul quotidiano dell’ebraismo italiano si parla della Festa della Liberazione, della divisione a Roma in due manifestazioni per il 25 aprile: separazione dolorosa ma inevitabile a causa delle offese di cui è stata vittima in passato la Brigata Ebraica nella Capitale. A Milano – salvo un gruppetto di contestatori ignoranti – e in altre città d’Italia, la Brigata è stata accolta a suon di applausi, ricorda Pagine Ebraiche.
Dall’altra parte dell’oceano intanto, a New York, l’ebraismo si riuniva per rinnovare la leadership del World Jewish Congress: oltre all’attesa conferma del presidente uscente Ronald Lauder è arrivata – spiega il giornale – la nomina, tra i cinque vicepresidenti scelti in rappresentanza di Comunità ebraiche nazionali, della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. “Una grande opportunità per l’Italia”, il primo commento di Di Segni, e un’ulteriore strumento per fare rete di fronte alle tante sfide del futuro, come quelle delineate con chiarezza e lucidità dal filosofo e psicanalista francese Daniel Sibony. Protagonista della grande intervista del mese a firma del direttore Guido Vitale, Sibony – che sarà ospite del Mokèd di Milano Marittima organizzato dall’Area Cultura e Formazione dell’UCEI guidata da rav Roberto Della Rocca (28 aprile – 1 maggio) – riflette sugli esodi del passato, in particolare su quello doloroso degli ebrei dai Paesi arabi, e sulla pressante necessità di capire il Corano: “solo una conoscenza approfondita del Corano e una reale comprensione del suo messaggio, un messaggio fondamentale per vastissime popolazioni, può consentirci di comprendere effettivamente i problemi che ci troviamo di fronte”, ammonisce il filosofo. E tra quelle vastissime popolazioni, dal Marocco all’Iran, un tempo vivevano anche gli ebrei: un tempo perché poi mezzo secolo fa, come si ricorderà al Mokèd di Milano Marittima e come racconta il dossier di maggio di Pagine Ebraiche, migliaia di famiglie furono costrette ad abbandonare le loro case a causa di pogrom e violenze dei concittadini arabi, trovando rifugio in Israele e in altre parti del mondo, tra cui l’Italia. Qui, nel Bel Paese, gli ebrei libici ma anche siriani, egiziani, persiani, hanno cambiato il volto dell’ebraismo italiano, spiegano nelle pagine del dossier rav Della Rocca e David Meghnagi, ordinario dell’International Psychoanalytical Association (IPA) e assessore alla Cultura UCEI. Queste migrazioni hanno influito sul mondo ebraico italiano e non solo ma a lungo non vi è stato un confronto aperto sulla questione: da qui la scelta di dedicare il Mokéd al significativo tema “Edot e De’ot”, ovvero comunità e opinioni.
E se la convention dell’Italia ebraica invita a una riflessione interna, preoccupano i dati analizzati da Ada Treves nelle pagine dedicate a Politica e Società: secondo il report sulle “Global Restrictions on Religion” del Pew Research Center, si registra un aumento delle restrizioni della libertà religiosa a livello globale e sempre più frequenti sono gli abusi di potere ed episodi di discriminazione. E nella ricerca si scopre come sia l’Europa il luogo dove questo dato è cresciuto in maniera più netta, in concomitanza con l’arrivo, negli ultimi anni, di migliaia di rifugiati.
Diverso il tenore delle pagine di Cultura, in cui particolare attenzione è dedicata all’apertura dell’esposizione lo Spazio delle domande a Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara che chiama in scena una gloriosa compagnia di burattinai emiliani, i discendenti di Otello Sarzi.
(26 aprile 2017)