“Città sognata, città vissuta”
Gli intellettuali e Gerusalemme

convegno cbCittà sognata, città vissuta. Sono le due direttrici seguite per approfondire il legame stretto tra alcuni intellettuali contemporanei o del passato con Gerusalemme. Una riflessione a più voci, in un Centro Bibliografico UCEI gremitissimo. Il primo di una serie di eventi organizzati da Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità ebraica di Roma, Ambasciata d’Israele e Chevrat Yehudei Italia per celebrare i 50 anni della riunificazione della città attraverso la cultura e le arti. Attraverso un racconto “alto”, che spazia dalla letteratura alla poesia al canto e che è stato affidato ieri (con la moderazione di Anselmo Calò) ad Ariel Rathaus della Hebrew University, Cyril Aslanov dell’Università Aix-Marseille, Saverio Campanini dell’Università di Bologna, Sarah Kaminski dell’Università di Torino e Roberta Ascarelli dell’Istituto Italiano di Studi Germanici.
Nell’itinerario tracciato da Rathaus, la Gerusalemme di Rabbi Ovadià da Bertinoro, tra i più noti commentatori di Testi ebraici del Quattrocento e autore di tre lettere da Gerusalemme (dove giunge nel 1488 dopo due anni di viaggio e dove assumerà un ruolo di leadership rabbinica) che, ha sottolineato il relatore, “gli conferiscono un posto di tutto rispetto nella prosa ebraica rinascimentale”. Aslanov, già protagonista al recente Moked di Milano Marittima, si è invece soffermato sulla Gerusalemme di Shmuel Yosef Agnon, che alla città (dove arriva nel 1924, dalla Galizia) dedica due romanzi e due racconti allegorici. Stimolante anche il contributo di Campanini, dedicato alla figura di Gershon Scholem e al suo “abitare simbolico, in tensione tra sacro e profano, tra esattezza scientifica e fantasia letteraria”.
Ad essere preso in esame da Kaminski il rapporto “unico e per certi aspetti magico” del poeta Yehuda Amichai, che di Israele ha vissuto in prima persona molte delle tappe salienti della sua storia moderna (sia come “attivo partecipante” che “come spettatore sensibile”). Un nome della contemporaneità anche per Ascarelli, che ha scelto di portare all’attenzione del pubblico alcuni passaggi degli scritti di Amos Oz. Da Una storia d’amore e di tenebra a Giuda, il racconto vivido ed emozionante trasmesso da uno degli intellettuali israeliani più noti e amati nel mondo.
Ad organizzare questo specifico evento la coordinatrice del Master in Cultura Ebraica e Comunicazione dell’Unione Myriam Silvera in collaborazione con i docenti del Diploma Universitario in Studi Ebraici e con la redazione della Rassegna Mensile di Israel.

(10 maggio 2017)