Israele, dopo 49 anni di servizio chiude lo storico telegiornale
Dopo 49 di anni di attività, il telegiornale Mabat LaHadashot della televisione statale israeliana (Canale 1) ha cessato le trasmissioni la scorsa notte su ordine del governo di Gerusalemme, che si accinge a lanciare la settimana prossima un nuovo ente pubblico di radio-trasmissioni, ‘Kan’. Di fronte alle telecamere alcuni giornalisti di Mabat, che solo due ore prima avevano appreso che quella sarebbe stata per loro l’ultima trasmissione, sono comparsi con lacrime agli occhi. “Che cosa è questo avviso, con solo due ore di anticipo? – ha chiesto polemicamente Yaakov Ahimeir, giornalista considerato una delle colonne di Mabat – Che cosa siamo, criminali?”. Ahimeir ha definito la modalità con cui è stata portata avanti la chiusura “brutale” e ha criticato aspramente il metodo usato dal governo guidato dal Primo ministro Benjamin Netanyahu. “Non ci danno l’opportunità di dire addio nel modo più corretto. Non ci hanno dato la possibilità di ringraziare tutti coloro che sono qui in studio”, le parole del giornalista. Altri hanno lamentato che adesso centinaia di dipendenti perderanno il proprio posto di lavoro e hanno messo in dubbio che il nuovo ente pubblico – ancora in fase di organizzazione – saprà fare meglio di loro. In parallelo cessano anche i programmi di radio Gerusalemme.
“Questa è la fine di un’epoca, e in questo momento, tra l’incertezza e il dubbio, voglio ringraziarvi, dipendenti dell’IBA (l’Autorità pubblica per le trasmissioni televisive e radiofoniche oggetto della riforma, ndr), dal profondo del mio cuore”, ha dichiarato il presidente d’Israele Reuven Rivlin. “Come servizio pubblico, voglio ringraziarvi per il vostro lavoro dedicato a seguire le attività diplomatiche, politiche e sociali in tutte le sue manifestazioni… Spero che ciascuno di voi trovi la strada che merita. Porterete sempre con voi il lavoro rispettabile e di valore che avete compiuto (per l’IBA)”.
(10 maggio 2017)