La festa ai Mercati di Traiano
Roma-Gerusalemme, legame unico

Un viaggio nei secoli, tra musica, danza e arte, per raccontare una città che fa del multiculturalismo il suo principale punto di forza. Una città che, tra mille complessità, tra mille sfide e inciampi quotidiani, è luce per il mondo intero.
Non ha tradito le attese il grande spettacolo organizzato ieri sera, sulla terrazza dei Mercati di Traiano, per celebrare “Yom Yerushalaim” (il giorno di Gerusalemme) nel cinquantesimo anniversario della riunificazione. Organizzata da Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità ebraica di Roma, Ambasciata d’Israele e Chevrat Yehudei Italia, la serata ha offerto un repertorio vasto. Dalle melodie cantate dai cori Ha-Kol e Nizzanim alla sand performance di Ilana Yahav, per arrivare al balletto Yerushalaim Golden Roots ideato dal coreografo Mario Piazza e portato in scena dagli studenti dell’Accademia 34817599976_ae94e6bb4b_k (1)Nazionale di Danza. Ad aprire la serata, intitolata “Suoni e luci di Gerusalemme sotto il cielo di Roma”, un ponte ideale tra queste due grandi Capitali, la proiezione di un estratto del cortometraggio Jerusalem di Emanuele Luzzati e Giulio Gianini. In conduzione, l’artista Eyal Lerner.
“Abbiamo voluto rendere omaggio alla sua storia plurimillenaria, ai luoghi sacri custodi di speranze e tradizioni, ai suoi abitanti e popolazioni che nei vicoli del tempo, fuori e dentro le mura, si sono incontrati ed oggi si incontrano” ha sottolineato la Presidente UCEI Noemi Di Segni nel suo intervento di saluto, rivolgendosi al folto pubblico presente (tra cui numerose troupe e giornalisti accreditati). “Il legame tra Roma e Gerusalemme è da sempre intenso. Doloroso talvolta, ma anche ricco di momenti gioiosi. Come nel caso dei 34471221320_4cfd300aca_kfesteggiamenti per la nascita dello Stato di Israele, sotto l’arco di Tito. Un’immagine simbolicamente potente” ha invece osservato la Presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello.
“Su Gerusalemme, da sempre, si concentra l’attenzione del popolo ebraico nel suo insieme. Gerusalemme è una e tante allo stesso tempo. Una città che è al centro dei nostri cuori e delle nostre passioni” il pensiero espresso dal rabbino capo rav Riccardo Di Segni.
Un lungo applauso sancisce il successo della serata, che si conclude con l’Hatikvah (l’inno dello Stato di Israele, richiamo alla speranza per antonomasia) cantata dal Maestro Claudio Di Segni e da un po’ tutta la platea.

(23 maggio 2017)