Qui Torino – Una piazza per Zamenhof

A Torino una piazza in ricordo di Ludovico Lazzaro Zamenhof, l’inventore dell’esperanto, lingua creata nel 1887 dall’allora giovane medico ebreo polacco, con l’intento di facilitare la comunicazione tra gruppi diversi che coabitavano in un medesimo luogo. Alla base quindi la volontà di superare le barriere culturali partendo proprio dall’ostacolo linguistico.
La piazzetta-giardino che sorge all’incrocio di via Musinè con corso Svizzera, era stata nominata informalmente dai residenti “piazza Campidoglio”, un luogo per molti di passaggio per altri di ritrovo nel cuore del quartiere Parella. Alla cerimonia di intitolazione molte le autorità presenti, tra cui Silvio Magliano, in rappresentanza del Consiglio Comunale di Torino, Fabrizio Angelo Pennacchietti, presidente onorario del Centro Esperanto di Torino, Michela Lipari, presidente della Federazione Esperantista Italiana, Ulrico Leiss De Leimburg, Console Onorario della Polonia a Torino e Claudio Cerrato, presidente della Circoscrizione 4.
Ludovico Lazzaro Zamenhof, nato a Bialystock, nel 1859 già da giovanissimo si interessò alla linguistica e alla glottologia, i suoi studi lo portarono poi a porre le basi per la nascita dell’esperanto. Il paese polacco di Bialystock era abitato all’epoca per il 66% da ebrei, il resto erano tedeschi e polacchi. Il fatto di vivere costantemente immerso in un contesto plurilinguistico, portò Zamenhof a scrivere all’età di dieci anni la sua prima tragedia: “La torre di Babele”. L’esperanto si è poi evoluto ed è tutt’ora parlato da circa 3 milioni di persone, sparse nei cinque continenti. Si tratta di una lingua senza frontiere e aperta al mondo, di facile apprendimento proprio perché poggia le basi su una struttura grammaticale molto simile all’inglese. Il lessico invece deriva da una miscellanea di diversi idiomi con una prevalenza delle lingue neolatine. Parte dell’esperanto poggia anche sulle lingue di ceppo germanico come il tedesco e l’inglese, infine una parte più residuale è costituita dalle lingue orientali, cioè dal russo e dal polacco.

Alice Fubini

(9 giugno 2017)