SAGGISTICA Alla riscoperta della storia del Bund

pieriMassimo Pieri / DOIKEYT. NOI STIAMO QUI ORA! / Mimesis

Centoventi anni fa, il 7 ottobre 1897, nasceva l’Unione Generale dei Lavoratori Ebrei di Russia, Polonia, Lituania, meglio nota come Bund. Un movimento che ebbe una documentata rilevanza nei moti che avrebbero condotto alla rivoluzione russa, e che fu generato dalle terribili condizioni di vita delle masse ebraiche a fine ‘800.
Il volume di Massimo Pieri Doikeyt. Noi stiamo qui ora!, di recente pubblicazione per Mimesis, ne ripercorre la storia e racconta le battaglie di un movimento al contempo universalista (nella sostanza del messaggio di affermazione di dignità e diritti dei lavoratori) e caratterizzato dall’appartenenza religiosa e culturale dei suoi membri.
Esclusi dalle industrie avanzate, a fine ‘800 gli ebrei erano principalmente occupati nelle piccole fabbriche, che richiedevano mano d’opera ad alta intensità, con orari fino a venti ore e bassi salari, e dove fame e malattie li ponevano ai livelli più infimi della società. Costretti a vivere nella miseria e segregati nella “zona di residenza”, un’area al confine tra impero russo, impero austro-ungarico e Germania dove era loro consentito di stabilirsi, subivano continui pogrom perpetrati dagli zaristi.
In queste condizioni nasceva a Vilna il partito operaio ebraico, al grido di “doikeyt!”, espressione yiddish che corrisponde al tedesco da-keit e che significa all’incirca “noi stiamo qui ora”. Divenuto presto una delle più importanti organizzazioni operaie, il Bund fu tra i movimenti fondatori nel 1898 del Partito Social Democratico Operaio Russo, con il quale portò avanti le lotte che sfociarono nelle rivoluzioni del 1905 e del 1917.
Un saggio di grande interesse, in cui Pieri, fisico, matematico, divulgatore e autore di diverse pubblicazione, restituisce tutta l’importanza del movimento del Bund nella storia del comunismo, e dunque del ‘900.

Marco Di Porto