Informazione – International edition
Liturgia e cambiamenti climatici

Schermata 2017-10-16 alle 15.13.37“Non possiamo in coscienza pregare per le piogge in Israele e allo stesso tempo ignorare il nostro ruolo nel turbare il sistema climatico attraverso cui quella stessa pioggia arriva”. Così Daniel Leisawitz, direttore del Programma di Studi italiani al Muhlenberg College (Allentown, Pennsylvania, USA), nella sua rubrica Altrove/Elsewhere sull’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition, prende spunto dalla tradizione ebraica per denunciare gli effetti del surriscaldamento globale, in un anno che tra uragani, incendi e siccità si sta rivelando particolarmente drammatico a diverse longitudini e latitudini. Il professore ricorda come sin dai tempi antichi in questo periodo, immediatamente successivo alla festa di Sukkot, si inizi a chiedere la pioggia nel corso delle preghiere quotidiane. “È facile immaginare perché gli ebrei che vivevano nell’antica Israele abbiano istituito la tradizione di pregare per la pioggia da ottobre a marzo. Dopo tutto, le loro vite dipendevano da quello” scrive ancora Leisawitz “Lasciando da parte considerazioni teologiche, etniche e familiari, questa piccola porzione di liturgia apparentemente insignificante ci ricorda la fondamentale interconnessione tra luoghi apparentemente non correlati, in particolare guardando a un sistema climatico globale decisamente troppo vasto e complicato perché chi non è esperto possa comprenderlo”.
Sull’edizione internazionale di Pagine Ebraiche anche la notizia dell’adozione, da parte del Senato italiano, delle indicazioni UE in materia di negazionismo, e un approfondimento su due iniziative culturali. A Roma è in corso in questo periodo una grande mostra sulle ketubbot (i contratti matrimoniali ebraici) – a realizzare la versione in lingua inglese, Sara Volpe, una delle studentesse della Scuola superiore traduttori e interpreti di Trieste che sta svolgendo il proprio tirocinio nella redazione di Pagine Ebraiche). Verrà presentato questa settimana in anteprima a New York un documentario sulla storia degli ebrei italiani che sarà parte delle istallazioni esposte al Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah. “Through The Eyes Of The Italian Jews” sarà proiettato all’Italian Academy for Advanced Studies in America della Columbia University, dove il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, interverranno alla conferenza intitolata “World Cultural Conservation. Italy at the Forefront: Innovation versus Constraints”, dialogando con David Freedberg, che dirige l’Academy, e con il Presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, Dario Disegni.
Si parla di storie di comunità ebraiche nel mondo anche nella rubrica Italics, che riprende un articolo del Guardian dedicato a un nuovo libro che le racconta attraverso 22 oggetti dell’Ashmolean Museum di Oxford: tra gli oggetti una viola costruita dai maestri liutai italiani Gasparo da Salò e Girolamo Amati.
Infine, è il tedesco questa settimana la lingua di Bechol Lashon, con un testo di Francesco Moises Bassano sull’analfabetismo funzionale tradotto da Clara Erhet, tirocinanante presso la redazione giornalistica dell’UCEI.

rt